No Expo, patteggiano 3 black bloc: condannati a un anno e dieci mesi
Hanno patteggiato pene fino a un anno e 10 mesi di reclusione tre dei cinque black bloc arrestati in flagranza lo scorso primo maggio per gli scontri durante il corteo contro l’Expo a Milano. Il gup di Milano Roberta Nunnari ha accolto le richieste, concordate dai difensori con il pm Piero Basilone. I tre antagonisti, accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di armi improprie (bastoni e pietre), attualmente si trovano agli arresti domiciliari.
In particolare ha patteggiato un anno e due mesi di carcere Heidi Panzetta, 42enne di origine tedesca ma da anni residente a Milano, con precedenti per furto e droga. La pena inflitta ad altri due antagonisti, Davide Pasquale e Anita Garola, è invece un anno e 10 mesi di reclusione. Anita Garola era quella che urlava al poliziotto: “Facciamo sesso selvaggio in cella?”. Solo per la posizione di Davide Pasquale, che non ha precedenti, è stata stabilita la sospensione condizionale della pena. Un quarto antagonista arrestato in flagranza lo scorso primo maggio, il 23enne Jacopo Piva, ha scelto invece di essere processato con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Mentre il quinto antagonista, Mirko Leoni non ha scelto riti alternativi ed è sotto processo davanti alla decima sezione penale del Tribunale di Milano. È stata fissata inoltre per il 14 ottobre l’udienza preliminare a carico del 28enne Marco Ventura, arrestato il 19 maggio scorso per l’aggressione a colpi di bastone subita dal vicequestore Antonio D’Urso durante la manifestazione contro l’Expo a Milano, che era sfociata in una vera e propria guerriglia urbana. Durante le devastazioni dei black bloc a Milano, il vice questore Antonio D’Urso era stato pestato a più riprese mentre cercava di bloccare una donna coinvolta negli scontri. Per permetterle la fuga, erano intervenuti alcuni antagonisti utilizzando dei bastoni. Uno di loro sarebbe appunto Marco Ventura.