De Luca sfotte la Bindi sulla bruttezza ma stavolta il Pd non si indigna

28 Ott 2015 14:10 - di Robert Perdicchi

«La Bindi? Sì l’ho querelata, per un atto che considero infame, a 24 ore dalle elezioni: ha violato più di una regola, l’unica impresentabile è lei. Alla Bindi contesto la sua stessa esistenza così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 sulla querela da lui presentata contro il presidente della commissione Antimafia sulla lista di candidati alla Regionali presentata dalla Commissione stessa il giorno prima delle elezioni sui cosiddetti impresentabili.  Il presidente della Campania è tornato su quanto accaduto lo scorso maggio e non ha risparmiato Rosi Bindi da feroci critiche: «L’unica impresentabile è lei, da tutti i punti di vista. Alla Bindi contesto la sua stessa esistenza». De Luca poi è entrato nel merito della legge Severino, che mette a rischio la sua poltrona. «Io l’avrei cambiata dopo dieci secondi ma comprendo la posizione del premier in un Paese come l’Italia dove l’unica legge eterna è l’ipocrisia». E il Pd? S’è indignato come quando Berlusconi e Storace avevano scherzato sulla Bindi definendola più bella che intelligente? No, stavolta nessuna reazione alle accuse “sessiste”, come fa notare la forzista Elvira Savino: «Il Governatore della Campania, De Luca,si è esibito in insulti sessisti verso Rosy Bindi, a suo dire “impresentabile da tutti i punti di vista” arrivando a contestarle addirittura l’esistenza in vita. Non stupisce De Luca e men che mai stupisce il silenzio di tutto il Pd che degrada il rispetto per le donne, e per le persone in generale, ad opportunismo politico da far valere solo quando l’offesa proviene da un avversario. Il cinismo e il doppiopesismo della sinistra non si smentiscono mai e sono a prova di rottamazione».

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