Ecco la dama nera dell’ANAS: l’ennesima ruberia dei dirigenti pubblici
Le regole di Antonella Accroglianò, 54 anni, la «dama nera» dell’Anas, erano chiare: «Speriamo di tenerci forte come abbiamo fatto fino ad adesso e di fare un saltino in avanti per poterci aiutare. Perché quello è lo scopo: chi cresce fa un salto in avanti e si porta gli altri dietro. Chi ha cercato di viaggiare da solo poi l’hanno azzoppato». E allora per viaggiare con lei bisognava elargire buste piene di contanti, rispettare le scadenze dei versamenti di tangenti e soddisfare ogni sua richiesta, compreso il voto alle amministrative calabresi oppure un posto alla Regione per il fratello. È tutto documentato.
Tangenti in ANAS: scambio politica-dipendenti pubblici infedeli
L’indagine degli investigatori della Guardia di finanza guidati dai colonnelli Cosimo Di Gesù e Gerardo Mastrodomenico fornisce la ricostruzione perfetta – secondo “Il Corriere della Sera” – di quanto avveniva negli uffici dell’azienda di Stato grazie ai filmati della consegna delle «mazzette» per ottenere i lavori e soprattutto lo sblocco dei pagamenti, la registrazione degli accordi illeciti con gli imprenditori e delle minacce pesantissime contro chi non rispettava i patti. Delinea il ruolo chiave dell’ex sottosegretario Luigi Giuseppe Meduri. Ma anche l’esistenza di «talpe» nella stessa Finanza, la ricerca di sponsor «politici» con il tentativo di coinvolgere un ministro.
Spuntano imprenditori vicini alla ‘ndrangheta nel la lista dei subappaltatori.
Con i suoi sodali Accroglianò parla in codice, ma l’argomento è chiaro, il primo affare che gestisce è l’esproprio di un terreno per il quale i proprietari Saverio e Giuseppe Silvagni devono percepire oltre soomila euro. Lei ne chiede gomila. A ritirare i soldi ci pensa il collaboratore Giovanni Parlato che quando parla della spartizione le dice: «Le cose sono così , 5 davano domani, 25 più quando chiude, 20 e sono 50. i5 tè li do a tè così arriviamo a 30 e abbiamo fatto 15 e 15». Il 12 maggio è fissato l’appuntamento con l’avvocato Eugenio Battaglia in una strada del quartiere Trastevere. I finanzieri seguono Parlato e dopo rincontro lo fermano per un controllo. Poi annotano: «Sul sedile passeggero si rinveniva una busta di colore giallo contenente tré buste di colore bianco con denaro contante per un importo complessivo di 25mila euro suddiviso in tré quote da lomila, lomila e 5mila euro».