Nella città degli Inca, Matteo Renzi si veste da profeta e si proclama statista

26 Ott 2015 12:23 - di Alberto Fraglia

Dal Perù arrivano le foto di Matteo Renzi, turista incantato tra le antiche mura della città Inca di Machu Picchu. Passeggia, il premier. Tra nuvole, sassi, sentieri scoscesi. Nel cuore di una civiltà millenaria, la più misteriosa e antica del mondo. Passeggia, il premier. E neppure in quel posto incantevole, dove riposa lo spirito di un popolo precolombiano spuntato dal nulla, di cui ancora non si riesce a decifrare antenati e provenienza, e che pure ha lasciato ai posteri segni di spiccato valore culturale e scientifico, di geniale raffinatezza, di incredibile audacia, neppure in quel posto riesce , il premier, a cambiar verso ed umore. Giungono dall’Italia critiche alla legge di Stabilità – una legge che, secondo gli economisti della Bocconi, farà aumentare il debito pubblico italiano (già abbondantemente oltre la soglia di sicurezza) – e prende d’aceto. Se poi Mario Monti la riduce a fattore elettoralistico (e una volta tanto non riusciamo a dargli torto) , il giovane leader s’infuria. Le bacchettate, proprio non le sopporta. Lui che agisce, parla, si muove da statista. Ma lo sanno alla Bocconi che un vero statista non pensa alle elezioni, ma pensa alle future generazioni? Reagisce convinto, l’ex sindaco. Infatti, Renzi usa le elezioni come una minaccia, come arma di ricatto per tenere sulla corda la minoranza del suo partito e tre quarti di Parlamento. La differenza, ovvio, tra lui e tutti gli altri, sta qui, in questo elemento, nella visione di futuro, che, dalla vetta del Machu Picchu, riesce a scorgere più e meglio di chiunque. E chi dice il contrario, o è un gufo o è un vecchio trombone. “Dopo anni di polemiche, discussioni e anche grossi litigi sul nostro ruolo, l’Italia è tornata e vuole tornare da protagonista”. Così sentenzia il premier  incontrando  la comunità italiana. “Stiamo facendo – sostiene Renzi – le riforme che servono, che hanno portato il segno più alla crescita, l’aumento del numero di occupati. Ed è salito anche l’amor proprio, ma tornerà quando giocherà un ruolo importantissimo nel mondo”. Oddio, la realtà (anche dei numeri) indica ben altro. Pazienza. Vestirsi da profeti, per di più nel fascino misterioso di Machu Picchu, è roba da statisti. E non costa poi tanto.

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