Weidmann gela il G20: «Non escludo inflazione sotto zero»

5 Set 2015 18:10 - di Redazione

“Non si può escludere che l’inflazione nell’area euro scenda sotto lo zero”. Lo afferma al termine del G20 di Ankara – riporta l’agenzia Bloomberg – il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale la “politica monetaria da sola non può risolvere i problemi”. Wiedmann dà comunque il “benvenuto” all’impegno della Cina a continuare sulla strada delle riforme.

Di diverso parere è l’ omologo italiano di Wiedmann, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco : “La stima di un effetto complessivo” del Qe “dell’1% nei due anni sull’economia reale e in misura analoga sui prezzi regge ancora”.  Visco afferma che per l’economia italiana, anche alla luce della crisi cinese, “”non è cambiato quasi niente”. “La politica monetaria è molto accomodante – sottolinea – e ha avuto due effetti fondamentali” sul cambio e sui tassi a lungo termine, che “si sono rialzati” con la crisi greca “ma poi si sono riassestati”. Il governatore dice anche du aver letto “interpretazioni molto differenti di quello che è stato detto dal presidente Draghi nella conferenza stampa di giovedì. In realtà non abbiamo detto cose molto diverse da quelle decise quando abbiamo avviato il programma di Qe, semplicemente siccome l’incertezza può rendere più difficile il perseguimento degli obiettivi di inflazione, anche a causa dell’impatto che una crescita minore nei paesi emergenti ha sui prezzi delle commodities, non solo monitoriamo questo aspetto ma siamo assolutamente pronti a prorogare il programma se necessario e fino a quando non avremo un giudizio condiviso che la stabilità dei prezzi è vicina”.

Nel comunicato finale, il g20 ribadisce l’impegno ad “evitare svalutazioni competitive e a resistere a ogni forma di protezionismo”. E’ quanto si legge nel comunicato finale. Nel corso del vertice, si legge, c’è stata una analisi “degli sviluppi della situazione economica, delle prospettive di crescita” e delle “recenti volatilità dei mercati finanziari”. Nel documento finale del G20 finanziario si ribadisce anche “l’impegno a muoversi verso un sistema di cambio più determinato dalle forze del mercato” e che riflettano i sottostanti fondamentali economici” e a “evitare persistenti squilibri sui tassi di cambio”.

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