Il voto amministrativo in Russia: per Putin una vittoria annunciata
Russia al voto domani per le amministrative. Un primo importante test elettorale per Putin ad un anno e mezzo dall’annessione della Crimea e nel pieno di una crisi economica che si preannuncia lunga. Ma per il leader del Cremlino, che si sta rilassando in Crimea con l’amico Silvio Berlusconi, e’ una vittoria annunciata. L’opposizione extraparlamentare, l’unica a contestare il potere, e’ stata infatti esclusa ai nastri di partenza in tre delle quattro regioni dove si era presentata ed e’ stata ammessa in una quarta ma tra ostacoli di varia natura, non ultimo la facile accusa in questi tempi di essere al servizio di Washington o di Kiev. Sono chiamati alle urne 59 milioni di elettori, poco piu’ della meta’ degli aventi diritto, in 83 delle 85 entita’ territoriali del Paese (non si va alle urne solo in Ossezia del Nord e in Kabardino-Balkaria), per eleggere 21 governatori, i parlamenti di 11 regioni e di 25 citta’, oltre a 1300 capi di piccole amministrazioni cittadine. In tutto sono in palio 92 mila ”poltrone”. I seggi, 57.622, apriranno alle 8.00 e chiuderanno alle 20.00 locali. Secondo alcuni analisti, si tratta anche di una prova generale in vista delle elezioni legislative del prossimo anno, anticipate da dicembre a settembre e con nuovi collegi elettorali – secondo alcuni analisti – per rendere piu’ difficile la campagna elettorale dell’opposizione. Una prova generale nella quale si testano tattiche e tecniche. Ad esempio le dimissioni anticipate di molti governatori in scadenza nominati da Putin, che cosi’ possono garantirsi altri cinque anni con un mandato popolare, come ha fatto l’attuale sindaco di Mosca Serghiei Sobianin nel 2013. In tre delle quattro regioni in cui voleva correre, la Coalizione Democratica – una alleanza elettorale di opposizione comprendente tra gli altri Parnas e il partito del progresso del blogger anti Putin Alexiei Navalni – non e’ stata ammessa per irregolarita’ nelle firme. Nella regione di Kostroma, invece, Parnas, e’ l’unica forza di opposizione autorizzata a partecipare al voto. Il suo leader, il trentaduenne Ilia’ Iashin, che raccoglie l’eredita’ dell’amico Nemtsov girando con una guardia del corpo, ha denunciato che la sua campagna e’ stata boicottata “in molti modi, con menzogne, propaganda, provocatori, polizia”. Al netto della propaganda anti Putin, sponsorizzata dagli Usa e dalla Ue, c’è però il dato del grande sostegno popolare al leader russo. Un sostegno destinato a crescere ancora. E su questo anche in occidente tutti convengono.