Verdini è nei guai, il Pd è in rivolta: «Non lo vogliamo»

29 Set 2015 10:02 - di Gabriele Alberti

Verdini è nei guai. «Certi personaggi fuori dal giardino di casa nostra», tuona l’ala bersaniana, quella che si è piegata all’accordo con più sofferenza. Ecco che Bersani durante un’intervista a Radio 24 lancia l’allarme sull’invasione di “ultracorpi” verdiniani che il Pd starebbe subendo: «Vedo il senatore Verdini e compagnia, con gli amici di Cosentino e compagnia, che stanno cercando di entrare nel giardino di casa nostra», denuncia il preoccupatissimo ex segretario. Gli invasori del suo giardino avrebbero appunto in testa il losco piano di «fare la coalizione della nazione o il partito della nazione», i dettagli sono ancora da vedere. «Mi aspetterei che dal Nazareno venisse una parola chiara su questo delirio trasformista, perché non vorrei si sottovalutasse l’effetto che queste cose hanno sui nostri militanti». Insomma, siglata la resa sulle riforme, la minoranza Pd apre un altro velenoso fronte sul caso di Denis Verdini.

Verdini? «Renzi deve dire no grazie»

A dare manforte all’ex segretario Pd arriva invece il senatore Fornaro, uno degli ultrà anti-riforma della minoranza ora rientrato nei ranghi, che stigmatizza «lo strano silenzio del Nazareno» sulla «questione politica» sollevata da Bersani. Mentre il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, chiede in pratica a Renzi di impedire ai senatori di opposizione di votare per la riforma, perché se il sì di Verdini arrivasse (come per altro è arrivato in ogni altra lettura del ddl) «segnerà la qualità delle riforme e dei provvedimenti governativi e tutta la transizione politica e istituzionale ed economica e sociale di cui Renzi si propone come leader». Insomma, è la tesi del governatore, «Renzi deve dire no grazie» a tutti gli apporti esterni alla maggioranza. Un monito rivelatore dell’estremo disagio di una sinistra che vede sempre più cancellato il proprio ruolo e i propri spazi di potere nel Pd a trazione renziana. E che soprattutto sa, come spiega un esponente della minoranza, che «una volta passata la riforma del Senato e confermato l’Italicum, Renzi non avrà più alcun ostacolo davanti a sé.

La replica

Al Nazarano tutto tace e la replica a Bersani arriva dal senatore D’Anna di Ala, il gruppo verdiniano a Palazzo Madama, che denuncia «le menzogne che Bersani continua a propalare sui fantomatici amici di Nicola Cosentino che si aggirerebbero nel giardino di casa sua». E gli raccomanda di «stare sereno», perché «stiamo bene nella casa dei moderati e non in quella degli ex comunisti. Quanto alle pregresse frequentazioni – conclude  D’Anna – possiamo solamente ricordare a Bersani che non abbiamo mai frequentato né le coop rosse né tantomeno Filippo Penati». Verdini è nei guai, ma anche il Pd non scherza.

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