Un ricercato straniero si rifugiava in un camping di Roma: arrestato
Un camping come rifugio: succede a Roma, dove un ricercato macedone si nascondeva per sfuggire alla legge di casa sua, che lo inseguiva per una violenza commessa nel 2004, e per cui avrebbe dovuto scontare una condanna emessa ormai anni fa dal tribunale della città di Skopje (Macedonia).
Un camping come rifugio
Un controllo a tappeto nel campeggio capitolino. La richiesta dei documenti, di cui gli agenti in servizio hanno impiegato poco a ravvisare la falsificazione. La prova del nove delle impronte digitali: e la fuga del delinquente macedone, durata anni, finisce fuori di una tenda a poca distanza dal centro della città eterna. Gli agenti della Polizia di Stato lo hanno sorpreso e lo hanno arrestato. L’uomo, per evitare il fermo, ha provato a fornire un passaporto ed una carta di identità bulgare ed è stato quindi necessario ricorrere all’identificazione tramite le impronte digitali.
Avvio delle pratiche di estradizione
A rintracciare il ricercato trentacinquenne, scovato e fermato dai poliziotti dei Commissariati Ponte Milvio e Flaminio, ha concorso il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia in collaborazione con il collaterale servizio della Repubblica di Macedonia. Il ricercato, in attesa delle procedure di estradizione, immediatamente avviate dall’Autorità Giudiziaria macedone, è stato intanto condotto nel carcere romano di Regina Coeli. Dovrà scontare una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione.