Migranti, allarme shock in Ungheria: si rischia l’epidemia da contagio
Rischio epidemia. Avviso shock a Asotthalom, al confine tra Ungheria e Serbia: un manifesto incollato alle stazioni dei bus mette in guardia dal «rischio contagio dalle malattie dei migranti» L’avviso contiene due foto. In una dei medici con protezioni anti infettive trasportano una persona morta in barella. Nell’altra si vede un braccio devastato da piaghe. Monta di ora in ora l’allarme per l’ondata migratoria verso Budapest al centro dell’agenda europea alle prese con la necessità di spalmare gli arrivi tra tutti i paesi dell’Ue per non lasciare «sole» Italia, Grecia e Ungheria.
Ungheria, 2500 nuovi arrivi
Sono stati 2.529 i migranti e profughi entrati in Ungheria dalla Serbia nella ultime 24 ore, fra essi 455 bambini. Ne ha dato notizia la polizia, citata dai media serbi, precisando che si tratta in prevalenza di cittadini siriani, afghani, iracheni, pachistani. La polizia ha aggiunto che nelle ultime ore 14 persone sono state arrestate per traffico di esseri umani.
Scontri con la polizia
Nuovi tafferugli fra polizia ungherese e migranti si sono registrati al centro di prima accoglienza di Roeszke, a ridosso della frontiera con la Serbia, dove è ormai continua la protesta dei profughi contro le lungaggini delle operazioni di registrazione. Molti di essi rifiutano in toto la registrazione (non volendo restare in Ungheria) e si avviano a piedi a gruppi sull’autostrada che porta a Szeged e Budapest. Quando dai migranti sono state lanciate bottiglie e altri oggetti, gli agenti hanno fatto uso di lacrimogeni.