CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Maroni: «L’invasione di migranti? Un disegno della sinistra per poi regalargli il voto»

Maroni: «L’invasione di migranti? Un disegno della sinistra per poi regalargli il voto»

Home livello 3 - di Redazione - 3 Settembre 2015 - AGGIORNATO 3 Settembre 2015 alle 15:19

Roberto Maroni è furente. Sui socialnetwork il governatore lombardo ha lanciato l’hashtag #misonorotto. «Mi sono rotto di quelli che in tv mi accusano di tutto senza neppure sapere di cosa parlano. D’ora in avanti querele a gogò». L’accusa è che i disordini nei centri di accoglienza (come a Mineo) e i disagi creati dai profughi sparsi per le città siano tutti effetti di decisioni prese dal governo di centrodestra quando al Viminale c’era lui. Insomma il governo Renzi-Alfano non c’entra, il centrodestra e la Lega stiano zitti perché è colpa loro.

«Balle, questo è il governo delle balle e questa è l’ennesima bugia».

«Io come ministro dell’Interno ho fatto le cose giuste e le rifarei tutte dalla prima all’ultima. Loro -spiega Maroni a “Il Giornale” – invece sono degli incapaci che nonsannogestirel’immigrazione clandestina e provano a incolpare gli altri dei loro fallimenti». Presidente Maroni, è vero però che il Cara di Mineo è stato istituito nel 2011, con lei ministro dell’Interno. «Certo, e nei sei mesi di nostra gestione ha funzionato benissimo, nessun incidente, nessuna fuga. In quei mesi in Libia c’erauna guerra, c’era la primavera araba che ha incendiato i paesi del Nordafrica. Con noi il Cara di Mineo è servito. Il problema non sono i Cara, ce ne sono altri nove in Italia, come quello di Bari, dove tutto fila liscio. Il problema è quei centri sono fatti per i richiedenti asilo, non per ospitare migliaia di clandestini come succede ora! E se poi ci sono i buchi nelle reti, e non viene messa la polizia a controllare, allora per forza nascono i problemi. Ma è colpa mia o di chi non è capace di gestirli?».

Maroni: campi profughi in Africa, con l’intervento dell’Onu

«Anche nei primi mesi del 2011 ci fu un picco di sbarchi, ma poi a luglio il flusso si fermò perché ottenemmo di creare dei campi profughi in Libia e in Tunisia. Fu un lavoraccio, che feci io insieme ad Antonio Manganelli (allora capo della polizia, ndr), per ottenere l’assenso sui rimpatri. Mandavamo due aerei al giorni carichi di tunisini. La strada da seguire è quella, campi profughi in Africa, con l’intervento dell’Onu». Affondare i barconi? «Noi avevamo fatto l’accordo con Gheddafi (mentre la solita sinistra ipocrita ci accusava di dialogare con un dittatore), che chiuse i porti sul Mediterraneo dove si costruivano i barconi. Risultato: in tutto il 2010 solo 4mila arrivi. Così si fermano i flussi e si salvano vite umane. Noi ci siamo riusciti. Se solo avessimo un governo serio che fa le cose».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

3 Settembre 2015 - AGGIORNATO 3 Settembre 2015 alle 15:19