Maltempo, in tilt Roma, Napoli e Milano: le città governate dalla sinistra

5 Set 2015 13:42 - di Ginevra Sorrentino

Maltempo, gli acquazzoni mettono in ginocchio le città, tre su tutte più delle altre: Roma, Milano e Napoli. E forse non è proprio un caso se la pioggia, le frane, gli allagamenti, devastano i tre capoluoghi amministrati da un tris di sindaci di centrosinistra…

Maltempo: Roma in ginocchio

«Lavoriamo perché un acquazzone non metta in ginocchio la città». Era il 27 agosto del 2013 quando il sindaco “palombaro” lanciava la sua ennesima promessa ai romani. Peccato che, dopo le inondazioni e le devastazioni di questo fine settimana, Roma sia nuovamente in tilt per la pioggia. Così, una su tutte, la deputata leghista Barbara Saltamartini ha postato quello che in questo weekend di maltempo deve essere stato il pensiero di molti romani: «Le bugie del sindaco Marino hanno le gambe corte, anzi, sarebbe meglio dire che stanno in ginocchio!»… Già perché la capitale, all’enenesima conta dei danni, si ritrova nuovamente con l’acqua alla gola: letteralmente. La prima pioggia di settembre, dopo un’estate a dir poco bollente, ha provocato alberi e rami caduti, allagamenti in strade e scantinati. Secondo quanto si è appreso dai vigili del fuoco, anche nelle prime ore di sabato, sono state decine e decine le richieste di intervento in diverse zone della città, dall’Eur a Prati. Una situazione da codice rosso, insomma, quella scatenata dal maltempo che si è abbattuto su Roma, e su cui il Campidoglio era stato allertato dalla Protezione Civile. Una criticità idrogeologica elevata su Roma, sulla zona dell’Aniene e del Tevere, sui Bacini Costieri Nord e sud e sul Bacino del Liri, erano stati infatti annunciati per tempo da chi di dovere; la Sala Operativa Permanente della Regione Lazio, per esempio, aveva emesso l’Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare gli adempimenti di competenza. Adempimenti che, ancora una volta, non sono evidentemente bastati ad evitare il disastro che ha richiesto tra venerdì e sabato almeno un centinaio di interventi dei vigili del fuoco. Ad escludere il rischio di grave conseguenze per persone e cose (una donna alla guida della sua auto è rimasta ferita in una strada centrale di Roma). E non solo: per ben tre cruciali ore della mattinata di sabato, precisamente dalle 7 alle 10, l’Atac ha fatto sapere di aver istituito dei bus sostitutivi a causa della chiusura di un importante tratto della metro C tra Torre Gaia ed Alessandrino. Ciliegina sulla torta, infine, la polizia municipale della capitale è dovuta intervenire nel centralissimo quartiere di Prati a causa di una frana di fango caduto da una collina e finito sulla carreggiata: cose che, in una capitale che si rispetti, non dovrebbero poter accadere…

Napoli e Milano: le cose non vanno meglio

E se Roma si lecca le sue ferite, Napoli e Milano non sono certo passate indenni all’ondata di maltempo: una violenta grandinata ha creato notevoli difficoltà al traffico napoletano, già normalmente congestionato di suo: chicchi di grandine enormi si sono abbattuti sulla città e in provincia in seguito a una vera e propria tempesta d’acqua. I vigili del fuoco sono al lavoro da ore e, anche in questo caso, è pesante il bilancio dei danni provocati dagli allagamenti che hanno colpito gravemente diverse zone, con automobilisti feriti, auto notevolmente danneggiate e viabilità in tilt. E da Nord a sud, lo scenario non cambia: le piogge hanno trovato impreparati le città amministrate da altri due sindaci di centrosinistra, Luigi De Magistris e Giuliano Pisapia. Anche Milano, come Roma e Napoli, è infatti alle prese con il bilancio di un pesante nubifragio. Certo, ci apsettiamo che, come il rituale cel dau after registra ormasi da tempi, che a partire da domani le amministrazioni di Roma, Napoli e Milano annuncino prossimi vertici e nuove inziative per discutere sulle emergenze legate ai danni causati dal maltempo che ha imperversato sul Paese, e sulle urgenti problematiche legate al dissesto idrogeologico: come mai, però, summit e buoni propositi annegano in un bicchier d’acqua al primo temporale di stagione?

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