L’operazione “scuole sicure” è fallita: Renzi ha fatto solo uno show

18 Set 2015 12:54 - di Bianca Conte

Scuole sicure, l’ultimo allarme arriva da un Rapporto di Cittadinanzattiva che, dopo aver monitorato 101 edifici in 13 Regioni, denuncia: almeno 4 edifici su 10 hanno una manutenzione carente che mina stabilità e credibilità dell’istituto.

Scuole sicure: l’allarme di Cittadinanzattiva

E pensare che il primo tema su cui il premier Renzi è intervenuto in materia di “scuola” e “Buona scuola” è stato proprio quello dell’edilizia scolastica. Indimenticabile, tra tutti gli annunci pubblici e i provvedimenti rilanciati via social, il video con il presidente del Cosiglio che – armato di gessetto e con tanto di lavagna alle spalle – promette nuove risorse per 4 miliardi di euro, da investire per la ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici in prestito all’istruzione. Non solo: come noto, il piano di edilizia scolastica, che avrebbe dovuto riguardare complessivamente 21.230 interventi in edifici scolastici e comporare un investimento pari a 1.094.000.000 di euro, è stato un cavallo di porpaganda pro-governativa che il numero uno di Palazzo Chigi ha cavalcato fin dal suo discorso di fiducia alle Camere. Ma poi? Poi l’annuncio di scuole più belle, più sicure e più nuove si risolve nel resoconto deludente proposto da Cittadinanzattiva secondo cui oltre 1 edificio su 5 (21%) presenta lesioni strutturali, e in quasi la metà dei casi (45%) gli interventi necessari richiesti non sono stati effettuati.

Il report nel dettaglio

Non solo: sempre in base al report, il 73% delle scuole si trova in zona a rischio sismico, il 14% a rischio idrogeologico. Il Rapporto, insomma, che fìdefinire allarmante sarebbe poco, ha monitorato 101 edifici in 13 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto). Risultato: il 15% delle aule – osserva Cittadinanzattiva – presenta distacchi di intonaco o segni di fatiscenza; nel 23% delle classi le finestre non sono integre. E ancora: alla richiesta di piccoli lavori di manutenzione, nel 12% dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto, e se nel 21% lo ha fatto, lo ha deciso con molto ritardo. Nella metà delle aule gli arredi non sono a norma, in circa una su 5 ci sono banchi o sedie che sono rotti, e infatti, a molti genitori, oltre al corredo di risme di fogli, detergente per i bagni, carta assorbente e tende per filtrare la luce del sole laddove invasiva e fastidiosa, viene chiesta anche la donazione di chiodi e martello: anche perché, come l’indagine denuncia, il 42% dei bagni è sprovvisto di carta igienica, il 53% di sapone, il 77% di asciugamani e il 49% di scopini per il wc. E infine, ciliegina sulla torta, una scuola su 4 risulta priva di bagni per studenti con disabilità. E come se tutto ciò già non bastasse, i cortili delle scuole, che sono presenti nell’87% dei casi, vengono sviliti nella loro destinazione d’uso per essere usati come magazzino o come parcheggio (1 su 3).

Alla faccia della sicurezza…

Per quanto riguarda la sicurezza interna, conclude Cittadinanzattiva, mancano scale di sicurezza nel 26% delle scuole, solo il 34% presenta vetrate a norma e le porte con apertura antipanico sono assenti nel 74% delle aule. In più di un edificio su 4, l’impianto elettrico è completamente o parzialmente inadeguato. Nell’ultimo anno sono accorsi 340 incidenti a studenti e personale ed il 44% degli istituti lascia i cancelli aperti durante le ore di lezione. E, se quanto appena elencato ancora non bastasse, poco più di una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica (38%), di agibilità igienico-sanitaria (35%) e di prevenzione incendi (32%). L’Anagrafe dell’edilizia scolastica, insomma, «resta ancora un’opera non aggiornata e incompleta» e, dopo il danno, la beffa, per quanto riguarda gli interventi avviati con l’iniziativa #scuolebelle, un dirigente su 3, pur ringraziando, non li aveva richiesti, mentre 7 su 10 avevano bisogno di interventi più urgenti per la loro scuola. Per quanto riguarda invece l’iniziativa ben più blanda – e decisamente meno efficace sul piano della sicurezza – denominata #scuolebelle, Cittadinanzattiva ha monitorato 80 scuole interessate dai finanziamenti: ebbene, nell’80% dei casi si è intervenuti sul decoro, nel 25% sulla piccola manutenzione e nell’11% sull’abbellimento. I costi: si aggirerebbero intorno ai 21.000 euro a scuola, una cifra decisamente lontana dai milioni di euro che io governo ha dichiarato di voler mettere a disposizione per il piano dell’edilizia scolastica. Un bilancio che suona quasi beffardo, anche in considerazione del fatto che, se in due casi su tre, l’intervento di abbellimento era stato richiesto dal dirigente, nel 72,5% dei casi i presidi avevano richiesto altri interventi ben più complessi e urgenti di manutenzione. A buon intenditor…

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