“L’Italia va aiutata”: Merkel utilizza Roma per contrastare Cameron

1 Set 2015 8:17 - di Redazione

Angela Merkel timorosa e timbante? Per ricredersi bisognava vederla all’incontro con la stampa ieri a Berlino. Dopo mesi di critiche, all’intemo e dall’Europa, la Cancelliera ha mostrato un volto completamente inedito; ferma, determinata, chiara nel linguaggio e, atratti, anche spiritosa. Parallelamente, in Germania e altrove, proseguono gli arrivi di profughi – centinaia di nuovo ieri a bordo di treni m Austria dopo la tragedia dei 71 morti – e gli appelli dell’Europa a cambiare registro. Urgono – si legge su “Il Mattino – «regole comuni sull’asilo fermo restando che solidarietà e responsabilità sono principi indissolubili», ha detto a Calais il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, in vista del vertice straordinario del 14 settembre.

«Nessun Paese si può nascondere, abbiamo bisogno di tutti».

Ed è bene che i paesi che si oppongono «capiscano che l’applicazione di politiche più coraggiose ed europee è anche nel loro interesse». Con l’occhio all’Ungheria, che da mesi si sta costruendo una nuova cortina di ferro contro ¡profughi, l’Ue ha ammonito che la soluzione non sono nuovi muri. «La prospettiva è arrivare a un sistema d’asilo su scala europea», ha aggiunto.

La commissione Uè avverte: no ai muri ma regole comuni sull’asilo

Mentre fonti Uè spiegano che il percorso per il riconoscimento reciproco nei 28 del diritto d’asilo è di «lungo periodo, perché comporta una revisione legislativa» e ad oggi «non ci sono scadenze temporali previste». La Merkel ha anche parlato dell’Italia: «Dev’essere aiutata», c’è consenso in Europa. Ma ha anche detto che se alcuni paesi erano critici conia Germania sulla Grecia, anche Berlino ha avuto le sue critiche: è normale e comun que ai vertid Uè «non eravamo isolati». Ha insistito poi su una ripartizione equa dei profughi sottolineando che Schengen non si tocca: la libera circolazione «è un principio di base» della Uè. Il riferimento è alle dichiarazioni del ministro britannico Theresa May che vorrebbe limitare anche la libera circolazione dei lavoratori Uè. Inoltre Dublino 3 fa acqua da tutte le partì e andrà riformato.

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