Isolare la Russia è stato un errore. Lo sta capendo (in ritardo) persino Renzi

2 Set 2015 18:34 - di Redazione

«Il ministro Pinotti ha definito “incomprensibile” l’escalation con la Russia. Meglio tardi che mai. Il governo pare essersi reso finalmente conto che isolare la Russia è strategicamente miope non solo per gli effetti – gravissimi – che ha sul nostro export, ma anche da un punto di vista geopolitico globale».
Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia e parlamentare mette così nero su bianco sul suo blog la soddisfazione per le parole del ministro della Difesa che parlando alla festa dell’Unità ha riconosciuto la necessità di dialogare con Mosca per fronteggiare le minacce che arrivano da sud, in particolare dall’area mediorientale.

Il ministro della Difesa perplesso sulle sanzioni alla Russia

Durante il dibattito alla festa nazionale dell’Unità, parlando dei vari dossier internazionali che riguardano l’Italia, chiamata a fronteggiare emergenze soprattutto sul fronte sud, dove a preoccupare sono le posizioni dell’Isis e i flussi migratori di chi scappa dai conflitti, Roberta Pinotti ha esternato tutte le sue perplessità sul proseguimento delle sanzioni al governo di Putin: «dedicare tutto il nostro tempo ad avere un nemico ad est mi preoccupa», ha detto, aggiungendo: «non possiamo immaginare che la Russia rimanga fuori dalla possibilità di armonizzare la situazione» che si è creata sul fronte sud.

Bergamini: «La Russia fondamentale per fronteggiare l’Isis»

Insomma, ciò che, da sempre, va dicendo il Centrodestra. E Deborah Bergamini lo ricorda sul suo blog: «Da sempre ripetiamo che Mosca deve essere un alleato, non un nemico dell’Occidente, un alleato ineludibile se vogliamo – come dobbiamo – fronteggiare l’avanzata del terrorismo islamico e dell’Isis, stabilizzare il Medio Oriente e gestire i flussi migratori impazziti. La scelta del governo Renzi di adeguarsi alla linea politica – e alle esigenze – di altri Paesi ha portato solo frutti negativi per noi e, come riconosce la stessa Pinotti, nessuna “solidarietà” di ritorno sul tema dell’immigrazione. Speriamo che dopo la presa d’atto – seppur tardiva – arrivi un netto cambio di passo e strategia».

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