Danno i numeri: «Italiani, calma. Non c’è emergenza, i rifugiati sono pochi»

23 Set 2015 10:22 - di Ginevra Sorrentino

Cosa non si farebbe pur di dare una mano a Renzi e al suo governo: e così, l’ultima rassicurazione propagandistica riguarda i rifugiati. O meglio, i contorni numerici della valamnga di rifugiati che, stime approssimative e proiezioni future annunciano potrebbero arrivare a coprire la cifra di un milione di arrivi entro i prossimi 12 mesi…

Rifugiati, un report nega l’emergenza

Eppure, stando a cifre e calcoli percentuali della fotografia scattata sul dramma migratorio, non ci sarebbe «nessuna approssimazione, ma una lettura reale dello scenario internazionale, europeo e italiano, sull’immigrazione»: questa, almeno, la premessa con cui gli autori accreditano il secondo Rapporto sulla Protezione internazionale nel nostro Paese. E i numeri in qualche modo spengono le ansie da emergenza, se è vero che nel nostro Paese arriva meno del 3% dei rifugiati, percentuale che sale al 10 per l’Europa. Lo studio cita poi i migranti forzati, che ammonterebbero in tutto il mondo a 59,5 milioni, di cui 8 milioni solo nel 2014. Il report – presentato da Anci, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Sprar, in collaborazione con l’Unhcr – ricorda che al momento sono 19,5 milioni i rifugiati fuori dal proprio paese di origine, di cui l’86% (12,4 milioni) accolti in nazioni in via di sviluppo. Su tutte Turchia, Pakistan, Libano e Iran, che ospitano il 36% del totale, cioè circa 5,2 milioni di persone. Tornando all’Italia, invece, il Rapporto ha calcolato che al 31 agosto scorso sono stati 115.000 i migranti arrivati, per lo più da Eritrea, Niger, Somalia, Sudan e Siria.

Rifugiati, le cause della migrazione di massa

Tra le cause principali dell’emergenza migranti, lo studio mette al primo posto le guerre, che nel 2014 sono state in tutto 33, insieme a 13 situazioni di crisi, che hanno prodotto 38,2 milioni di sfollati. Lo scorso anno la via del cosiddetto Mediterraneo centrale, che va dalle coste della Libia a quelle italiane, è stata – soprattutto per le persone in fuga dall’Africa e dal medio oriente – la principale rotta verso l’Europa, con più di 17.000 migranti che hanno raggiunto il nostro Paese, 4 volte in più rispetto al 2008. Nel 2015, invece, gli arrivi hanno interessato tutta l’area del Mediterraneo, con 411.000 persone sbarcate (al 14 agosto), riguardando anche la Grecia, che ha registrato 288.000 arrivi, contro i 121.500 dell’Italia e i 1.953 della Spagna. A queste rotte va sommata quella dei Balcani occidentali, che nel solo 2014 ha contato oltre 43.000 passaggi, vale a dire più del doppio rispetto all’anno precedente. Lunga la lista dei morti: 2.900 nel Mediterraneo, a cui vanno sommate quelle dei viaggi terrestri, che ammonterebbero a circa 200, molte delle quali per asfissia. Interessante poi il dato sulle domande di protezione internazionale presentate nel 2014, che sono state 626.715 nei 28 paesi dell’Ue, con un incremento di quasi 200.000 unità rispetto al 2013: al primo posto la Germania, a quota 202.815 (il 32,4% del totale), seguita da Svezia (81.325), Italia (64.625), Francia (64.310) e Ungheria (42.775). Un ultimo dato riguarda i minori stranieri sbarcati in Italia, che nel 2015 sono stati 10.047 (contro i 13.000 del 2014). Quelli ospitati nelle strutture di accoglienza, ha spiegato il viceprefetto Mario Caprara, responsabile della struttura di missione per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, sono in tutto 10.532. Resoconti, quelli stilati dal report in questione, che indubbiamente ridimensionano la portata numerica del dramma originato dal flusso migratorio, massiccio e ininterrotto, negando – di fatto – criticità ed emergenza invece quotidianamente sotto gli occhi di tutti…

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