Condannato l’operatore della Croce Rossa che derubò la paziente morta
L’operatore della Croce Rossa sorpreso a derubare un’anziana che era stato chiamato a soccorrere, è stato condannato a un anno di reclusione e a duecento euro di multa. Lo ha deciso il Tribunale di Roma che ha anche disposto per l’uomo la sospensione condizionale della pena.
L’operatore della Croce Rossa condannato
Una vicenda davvero incresciosa quella che una settimana fa ha coinvolto il trentunenne Mauro Teofili, colto in flagrante a trafugare 260 euro dall’appartamento dei Parioli – quartirere bene della capitale – di proprietà di una donna, in cui l’imputato era entrato per provvedere alle operazioni di primo soccorso. Un atto doppiamente offensivo, peraltro, considerato che la parte lesa era deceduta poco prima, e reputato oltretutto doppiamente grave in quanto lesivo dell’immagine dell’azienda per cui l’uomo era in servizio: per questo Teofili è stato condannato anche a pagare le spese legali della Croce Rossa, che nel procedimento si è costituita parte civile e che ha depositato al giudice il provvedimento di sospensione dal lavoro del dipendente incriminato.
Imputato in lacrime all’udienza
Durante l’udienza di convalida dell’arresto, l’operatore della Croce Rossa, inquadrato come infermiere e con un contratto a tempo indeterminato, si era giustificato, in lacrime, sostenendo di avere difficoltà economiche. Per questo aveva preso i 260 euro da un comodino dell’appartamento dei Parioli. Il giudice Giovanna Campolo, nell’emettere la sentenza di condanna, ha revocato la misura dell’obbligo di firma per l’imputato, punito anche dalla vergogna amplificata dalla gogna mediatica di cui si è reso prima protagonista, poi vittima.