Colosseo chiuso, i sindacati non mollano: altro sciopero ad ottobre
Ancora polemiche per la chiusura del Colosseo e dei Fori Imperiali per un’assemblea sindacale. Il giorno dopo l’episodio che ha provocato le accese proteste dei turisti e ha spinto il governo a varare un decreto che equipara musei e luoghi di cultura ai servizi pubblici essenziali, è arrivato l’annuncio che sono stati sbloccati i fondi per pagare i salari accessori di tutti lavoratori del Mibact. A comunicare la notizia è stato Claudio Meloni coordinatore Cgil per il Mibact, che però ha subito chiarito: «In singolare coincidenza con l’assemblea sindacale in alcuni siti, è arrivato lo sblocco dei fondi per pagare i salari accessori di tutti lavoratori del Mibact, per il 2014 e per il 2015. Evidentemente la mobilitazione è servita, a prescindere da quanto accaduto al Colosseo». Tutto ciò però «non spegne la mobilitazione perché la vertenza nazionale verte anche sulla richiesta di un piano occupazionale straordinario e sulle riforme che stanno generando caos organizzativo. Resta forte la possibilità dello sciopero che, se la situazione non si sblocca, potrebbe essere a ottobre».
Colosseo, Renzi attacca i sindacati
Matteo Renzi è intervenuto sull’Unità attaccando i sindacati e precisando che cose del genere non si verificheranno mai più: «Abbiamo approvato un decreto legge che inserisce i musei nei servizi pubblici essenziali. Certe scene non potranno più accadere. Certo, alcuni sindacalisti pensano ancora di poter prendere in ostaggio la cultura e la bellezza dell’ Italia. Non hanno capito che la musica è cambiata». Sulla vicenda è sceso in campo anche Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi: «Sia chiaro a tutti: è il momento della responsabilità e del dialogo, perché se il decreto legge risolve uno specifico problema, è vero che la sfida si sposta sul confronto, ci auguriamo costruttivo, tra parte datoriale e sindacati, che dovranno individuare, insieme all’Autorità di garanzia, le regole comuni, affinchè scene dannose come quelle del Colosseo, o in passato a Pompei, non si ripetano più».