Antifascismo fanatico: processo al sindaco del monumento a Graziani

16 Set 2015 18:01 - di Corrado Vitale

L’antifascimo militante è ormai archiviato. Ma ogni tanto esce dalla soffitta in cui il senso comune degli italiani lo ha rinchiuso da tempo. E il fanatismo di cui si dimostra ancora capace produce esiti a dir poco sconcertanti.  Accade infatti che il Comune di Montignoso (provincia di Massa Carrara), dopo il comune di Carrara, si è costituito parte civile nel processo per apologia di fascismo, che si aprirà davanti al tribunale di Tivoli lunedì 21 settembre. Gli imputati saranno il sindaco del Comune di Affile e due assessori che nel 2008 deliberarono la realizzazione di un mausoleo intitolato al maresciallo Rodolfo Graziani. La costituzione di parte civile del comune di Montignoso è stata deliberata in questi giorni dalla giunta, accogliendo l’invito dell’Anpi. Montignoso, si legge nelle motivazioni della costituzione di parte civile, si reputa offesa e ferita dal caso di Affile. «Sulla stessa linea – fa sapere il presidente della provincia di Massa Carrara Narciso Buffoni – si muoverà l’ente Provincia nei prossimi giorni».

L’antifascismo zelante di Montignoso e Carrara appare decisamente fuori tempo e fuori bersaglio. Il maresciallo Graziani appartiene alla storia d’Italia, piaccia o non piaccia. E non si vede perché debba essere rimosso dalla memoria. Dal 1943 alla fine della guerra comandò le Forze armate della Rsi. E tanto è bastato, alle vestali dell’antifascismo, per decretarne la damnatio memoriae. Ma tra la gente degli Altipiani di Aricinazzo, nella zona montuosa tra Subiaco e Fiuggi, la memoria di Graziani è sopravvissuta a lungo. Graziani era infatti di quelle parti, essendo nato da Filettino, paese vicino ad Affile. Rimase famoso l’incontro che un giovane Giulio Andreotti ebbe nel 1953, proprio ad Arcinazzo, con l’anziano generale. Altre storie, altro mondo rispetto alla zona di Montignoso e Carrara, dove purtroppo la guerra civile mostrò il suo volto più crudele. Ma, dopo 70 anni, perché mai un sindaco e una giunta dovrebbero mandare sotto processo un altro sindaco e un altra giunta per avere deciso di nonorare la memoria di un loro concittadino? Dopo tanti anni, gli italiani dovrebbero avere il diritto di onorare chi vogliono. Ma l’antifascismo più fanatico ha sempre la mente nel “passato che non passa” e nell’insuperato trauma della guerra civile.

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