Amianto nelle scuole, allarme sui decessi. Appello a Renzi: «Finanzi la sicurezza»
«Stimiamo che in Toscana si contino ogni anno circa 5-600 decessi legati all’amianto. È quindi necessario attuare delle misure evitando le esposizioni di amianto in scuole e luoghi di lavoro, e attuare appositi controlli sanitari». L’allarme arriva dal presidente dell’Osservatorio nazionale amianto Ezio Bonanni, a margine di un convegno organizzato a Firenze nella sede del Consiglio regionale. «In Toscana registriamo un aumento dei casi censiti di mesotelioma, che è uno dei tanti cancri legati all’amianto – ha spiegato -. Dal 2009 al 2015 sono stati censiti 1694 casi. Abbiamo circa 120 casi all’anno mentre negli anni passati eravamo a una media di 70-80 casi. C’è dunque il 50% dei casi in più in Toscana». Inoltre, ha aggiunto, “per ogni caso di mesotelioma ce ne sono almeno il doppio di tumore al polmone, a cui si aggiungono anche altri tumori alle vie aeree. Per questo stimiamo 5-600 decessi ogni anno nella regione”. Secondo Bonanni “questo avviene perché continuano o sono continuate le esposizioni all’amianto. Abbiamo riscontrato molti casi nelle centrali termoelettriche, al Porto di Livorno e in generale nelle aziende dove l’amianto è stato utilizzato”.
L’appello a Renzi: meno voli di Stato…
«Se ci sono i 200 milioni di euro per il nuovo aereo di Stato del presidente del Consiglio – ha aggiunto Bonanni -, allora ci devono essere anche le risorse per costruire scuole senza amianto». Più in generale Bonanni ha sottolineato che “nel campo dell’amianto le agenzie pubbliche e le Asl hanno miseramente fallito. In Italia è stato permesso l’uso e l’abuso dell’amianto, ma nessuna agenzia pubblica lo ha stoppato fino al 1992. Già nel 1906 c’è stata una sentenza del tribunale di Torino che dichiarava l’amianto dannoso per la salute”. Tuttavia, ha concluso, “c’è un’idiosincrasia delle agenzie pubbliche rispetto alla pericolosità dell’amianto e non si applicano principi di precauzione”.