Altolà di Cantone a Zingaretti: per tre mesi non potrà assegnare incarichi

26 Set 2015 12:12 - di Mauro Achille

Un’altra tegola si abbatte sulla testa di Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione Lazio non potrà fare nomine amministrative per tre mesi. Lo ha deciso, secondo quanto scrive La Repubblica, l’Anac, l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone che ha applicato al legge Severino. La misura è stata presa “dopo la nomina di Giovanni Agresti – è scritto sul quotidiano – a commissario straordinario dell’Ipab Ss. Annunziata di Gaeta fatta da Zingaretti senza verificare eventuali incompatibilità”. Nell’articolo si legge che la nomina sarebbe stata fatta “senza verificare eventuali incompatibilità. Che invece c’erano tutte, visto che Agresti è anche amministratore di una società, la Gest-Var, che gestisce due cliniche private. Lui lo segnala nel suo curriculum vitae, ma si guarda bene dal mettere in evidenza che entrambe le cliniche sono in rapporto con la Regione Lazio”. La misura diverrà operativa solo quando la decisione sarà sottoscritta dalla responsabile dell’Anticorruzione del Lazio Giuditta Del Borrello. L’Anac, riporta Repubblica, ricostruisce la storia della nomina: il 17 febbraio Agresti viene nominato commissario straordinario; il 24 il direttore dell’Ipab Giovanni Caprio, “pure nella veste di responsabile anticorruzione” rivela che Agresti è incompatibile.

Illegittima la nomina di Zingaretti di un commissario dell’Ipab

“Scattano le verifiche – scrive ancora Repubblica – che portano tre mesi dopo a certificare l’anomalia. L’11 giugno Agresti si dimette e il 3 luglio si dimette pure il suo accusatore Caprio, di cui l’Anac segnala ‘stranezze nella gestione dell’Ipab’ perchè ‘beni e servizi sono stati attribuiti alla fondazione Alzaia il cui direttore è sempre Caprio’ con un ‘sospetto conflitto d’interesse'”. Zingaretti ha chiesto di essere sentito e di poter esercitare il suo diritto alla difesa. Il presidente della Regione Lazio sostiene che “la vicenda è molto controversa e che “gli uffici preposti hanno valutato la candidatura sulla base di un’autocertificazione che escludeva la sussistenza di elementi di inconferibilità”. Intanto Cantone, riferisce il quotidiano, riscontra ‘non poche criticità della legge Severino’ già segnalate al Parlamento, ‘a partire dalla sanzione fissa e quindi non graduabile che riguarda gli incarichi’. Zingaretti insomma in base alla legge vigente non può che essere sospeso per via di una norma disavveduta”. L’episodio sta avendo ripercussioni sul piano politico. “Cantone lega le mani a Zingaretti sulle nomine per tre mesi. Governatore, ci dici quale burocrate ti fa firmare nomine che non puoi fare?”. Scrive in un tweet Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, commentando la notizia della sospensione. “Il quadro che emerge dalla delibera dell’Anac – sostengono in una nota i consiglieri pentasellati – rappresenta un duro atto d’accusa ai metodi di questa Giunta e all’operato di alcuni uffici che sembra ricalcare quanto denunciamo, in ogni sede, da più di due anni”. “Il quadro che emerge dalla delibera dell’Anac – aggiungono i consiglieri – rappresenta un duro atto d’accusa ai metodi di questa Giunta e all’operato di alcuni uffici che sembra ricalcare quanto denunciamo, in ogni sede, da più di due anni”.

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