Accusa di calunnia per Martina Levato: voleva incastrare un altro ex
Criminale e calunniatrice. Martina Levato è anche una bugiarda. La feroce studentessa, diventata madre in carcere e condannata a 14 anni con Alexander Boetteher per aver sfigurato con l’acido il 22enne Pietro Barbini, avrebbe mentito anche quando ha denunciato Antonio Margarito per due presunti episodi di violenza sessuale. Lo ha stabilito il gip di Milano Giuseppe Gennari che, accogliendo la richiesta del pm Marcello Musso, ha archiviato il fascicolo nato dalla denuncia della Levato e che era stato aperto nei confronti del giovane. Margarito nel maggio 2014 avrebbe subito addirittura un tentativo di evirazione da parte di Martina Levato. Il giovane, studente dell’Università Cattolica, il 19 maggio 2014, avrebbe subito delle lesioni dalla bocconiana Levato che, mentre erano appartati in macchina, aveva tirato fuori un coltello per colpirlo. Margarito era finito, poi, indagato per violenza sessuale e tentata violenza (la ragazza aveva sostenuto che avrebbe abusato di lei anche nel corso di una vacanza in Puglia nel 2013) a seguito di una denuncia presentata dalla studentessa. Il pm, titolare dei procedimenti sui blitz con l’acido, ha recuperato il fascicolo su Margarito e ha chiesto l’archiviazione, contestando invece alla giovane le accuse di lesioni e calunnia per quell’episodio. Tesi, con relative contestazioni, che era stata accolta dallo stesso gip Gennari nell’ordinanza d’arresto dello scorso aprile con al centro il reato di associazione per delinquere a carico di Levato, dell’amante Alexander Boettcher e del presunto complice Andrea Magnani. Nel provvedimento di archiviazione per Margarito il giudice scrive che “non può che rifarsi alla più ampia valutazione probatoria svolta nell’ordinanza cautelare”. E “questo non perché – spiega – non si possa o non si voglia cambiare idea, ma per la semplice ragione che la difesa propone nulla più che una sostanziale rilettura degli atti già presente al fascicolo”. I difensori di Martina Levato, i legali Barelli e Guarini, si erano infatti opposti all’archiviazione dell’inchiesta, presentando tutta una serie di istanze. Il giudice ha bocciato la richiesta della difesa di astenersi perché la sua “situazione processuale” non “dà luogo ad alcuna incompatibilità”. Ha respinto la richiesta di ascoltare nuovamente Margarito qualificandola come “del tutto superflua”, perché ha già “ampiamente fornito la sua versione dei fatti”. Anche “l’acquisizione della messaggistica Facebook” chiesta dalla difesa per il gip “è del tutto superflua”, anche perché è già presente nell’ordinanza a carico dei tre. Per il giudice, infine, “l’ampiezza delle indagini già svolte non lascia margine ulteriore” a proseguire le indagini. E adesso Antonio Margarito, proprio mercoledì prossimo, sarà testimone nel processo a carico di Boettcher. I due amanti diabolici sembrano arrivati a fine corsa.