Segretaria di Obama in cella: ha minacciato il fidanzato con una pistola
Un attacco di gelosia. E Barvetta Singletary, assistente di Barack Obama, finisce in dietro le sbarre mentre negli Usa infuria la polemica su armi e polizia. La donna, 37 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver minacciato con una pistola il fidanzato, un agente, dopo avergli posto delle domande sulle altre donne che frequentava. Singletary avrebbe perso la testa quando l’uomo non le ha dato le password per accedere ai suoi cellulari. Un no che ha spinto la donna a puntargli contro l’arma di servizio e spaventarlo sparando un colpo a terra. Lui, fuggito, l’ha denunciata alla polizia che ha arrestato la donna. Secondo le ricostruzioni, Singletary avrebbe prima invitato il fidanzato a casa per fare sesso. Poi, intorno alle 5.30 del mattino, l’assistente di Obama gli avrebbe chiesto di uscire. Mentre si trovavano in macchina, Singletary ha iniziato a interrogarlo sulle altre donne con cui si vedeva. Le domande si sono trasformate in lite e Singletary ha prelevato dalla borsa dell’uomo non solo i suoi due cellulari ma anche una pistola Glock 23 calibro 40. Quando l’uomo si sarebbe rifiutato di darle le password per accedere ai cellulari, Singletary è uscita dall’auto con la pistola ed è corsa verso il suo appartamento. L’uomo l’ha seguita chiedendole di riconsegnarli l’arma.
Lo staff di Obama le ha ritirato il pass per la Casa Bianca
Rientrata in casa con il fidanzato, la lite è proseguita: «I tuoi cellulari sono più importanti di me che ho una pistola in mano», ha detto la donna, puntandogli poi la pistola contro. «Mi hai insegnato come usarla. Non penso che tu voglia che la usi». Non contenta, Singletary avrebbe sparato un colpo in terra, spingendo l’uomo a fuggire e recarsi dalla polizia. Lo staff di Obama, appresa la notizia, è stata costretta a metterla in congedo non retribuito e a a revocarle il pass per l’accesso alla Casa Bianca. Non si sa mai le venisse un attacco di gelosia anche nei confronti del suo presidente.