Renzi scimmiotta le battute di “Zelig” e viene punto dal calabrone

3 Ago 2015 13:01 - di Fulvio Carro

I giornali “amici” del centrosinistra si sono subito esaltati, quant’è divertente questo Renzi, quant’è simpatico con le sue uscite teatrali, un vero showman. Potrebbe tranquillamente lavorare a Zelig o al Bagaglino, senza limitarsi alle comparsate ad Amici della De Filippi. Ha anche una buona dose di faccia tosta perché si avventura in una battuta sui piccoli imprenditori paragonati al calabrone. Loro sì che fanno miracoli. Volano e nessuno sa spiegare come fanno. Volano sì, avrebbe dovuto aggiungere, nonostante Renzi e nonostante le bastonate della sinistra.

Il calabrone di Renzi, più che una battuta è un autogol

Per Renzi, dunque, le piccole e medie imprese italiane sono come il calabrone che «vola contro tutti i principi della fisica. Troppo grosso e ali piccole, ma vola». Le pmi italiane sono piccole, a volte «troppo piccole per esportare, ma esportano». Tutto questo il premier l’ha dettio nella colazione di lavoro avuta a Tokyo con un gruppo di top manager della business community nipponica. La battuta del premier è maturata quando Yuzo Yagi, noto imprenditore del tessile a capo della Yagi Tsusho e filantropo legato a doppio filo all’Italia (ha finanziato infatti il maxi restauro da due milioni di euro della piramide Cestia a Roma), ha chiesto chiarimenti sulle Pmi italiane che, come in Giappone, costituiscono oltre il 90% della struttura industriale. L’osservazione di Yagi (citato da Renzi anche nella “lecture” alla Tokyo University of the Arts dove l’imprenditore era tra gli altri presente con un suo consueto abito bianco) in merito a business e arte, si riferiva al fatto che in Giappone, se una pmi ha successo a Osaka pensa a come poterlo replicare a Tokyo, mentre in Italia una Pmi che riesce ad affermarsi pensa subito a come poter esportare. «Una lettura – commenta ancora divertita un’autorevole fonte nipponica – che coglie appieno lo spirito italiano, capace di riservare continue sorprese e di sfidare anche quello che appare impossibile».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *