Obama: le “armi free” uccidono più dell’Isis. Nuova sparatoria in Luisiana

27 Ago 2015 13:30 - di Giovanni Trotta
La foto diffusa dalla Casa Bianca nel 2012

Nel giorno dell’uccisione di due reporter in diretta tv, in Virginia, paura anche nella cittadina di Sunset, in Lousiana, dove un uomo ha seminato il panico accoltellando due donne e dando vita a una sparatoria con la polizia prima di barricarsi nel minimarket di una stazione di servizio. Alla fine l’arresto, grazie anche all’uso dei gas lacrimogeni. Ma il bilancio finale è pesante: due morti, tra cui un poliziotto, e due feriti. I testimoni raccontano una scena da film, con il sospetto vestito da Rambo che per sfuggire agli agenti ha sfondato la vetrina del negozio con la sua auto. Tutto è cominciato in un appartamento poco distante, dove il killer – per motivi ancora sconosciuti – ha fatto irruzione aggredendo con un coltello due donne, sorelle del sindaco di una cittadina vicina. Una delle due è morta, l’altra versa in gravi condizioni. L’uomo ha poi ingaggiato una sparatoria con gli agenti intervenuti: uno di questi è rimasto ucciso. Intanto il presidente Barack Obama in un’intervista ha commentato la scioccante uccisione in diretta tv dei due reporter in Virginia, sottolineando come in America l’impressionante diffusione delle armi da fuoco, grazie alla facilità con cui possono essere acquistate da chiunque, fa più vittime del terrorismo. Da tempo la Casa Bianca pressa il Congresso perché vari una stretta sulla vendita delle armi, in particolare rendendo obbligatori i cosiddetti background check: i controlli su chi acquista un’arma, per verificare se abbia precedenti penali o soffra di disturbi mentali. «Il numero di persone che in America muore a causa delle armi da fuoco è molto superiore a quello delle vittime del terrorismo», ha detto il presidente a Filadelfia.

Obama tra l’incudine dell’opinione pubblica e il martello della sinistra

Ma Obama è stretto tra l’opinione della maggioranza dei cittadini americani, favorevoli alla libera vendita, e le pressioni della sinistra, che vorrebbero limitarla. Per questo si fa fotografare mentre spara con un fucile, ma solo per il tiro al piattello. Intanto si è appreso che il killer della Virginia aveva frequenti scatti di rabbia contro i colleghi, usava un linguaggio del corpo aggressivo contro di loro, che si sentivano minacciati. Lo rivela un memo interno della televisione Wdbj7 pubblicato dal britannico Guardian su Vester Lee Flanagan, che mercoledì ha ucciso due ex colleghi dell’emittente locale della Virginia mentre erano in diretta per poi togliersi la vita. Fra i documenti ottenuti dal giornale alcune lettere di richiamo inviate nel 2012 a Flanagan quando lavorava per la tv locale in cui gli viene chiesto e poi imposto dai dirigenti di rivolgersi a un medico per il suo grave problema di comportamento. Nel luglio del 2012 la richiesta dell’azienda era diventata obbligatoria e nel caso in cui Flanagan si fosse ancora rifiutato ancora sarebbe scattato il licenziamento, che è arrivato poco dopo. Infine, si è osservato un momento di silenzio in diretta nell’ora esatta in cui il giorno prima, sempre in diretta, la giornalista Alison Parker e il cameraman Adam Ward sono stati uccisi a colpi di pistola. Così alle 6.45 del mattino la tv Wdbj ha voluto ricordare i colleghi uccisi.

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