“Renzi ha riempito il Nord di clandestini per ripicca”: Maroni alza i toni

18 Ago 2015 6:32 - di Redazione

«Direi che si tratta di un atto di ritorsione politica, altrimenti questi numeri non possono avere senso. È incredibile che la più grande emergenza migratoria degli ultimi 30 anni ven ga gestita da Renzi con ripicche e ritorsioni verso chi non la pensa come lui. Vuole la guerra? E guerra sia!». Bobo Maroni, intervistato da “Libero” non l’ha presa bene.

Maroni: Renzi ha riempito il Nord di clandestini per ripicca politica

«Non siamo stati coinvolti nelle decisioni del governo. Il quale non ha mantenuto il patto che aveva stretto con le Regioni». Di che patto si tratta? «Un anno fa tutti noi governatori firmammo col governo per la ripartizione controllata degli immigrati. Era l’inizio del semestre italiano Uè e nessuno di noi poteva immaginare che, avendo in mano le leve del potere, Renzi non facesse nulla per risolvere la situazione. Comunque allora lo Stato si era impegnato a costruire degli hub regionali gestiti dalla Protezione civile, nei quali gli immigrati dovevano essere divisi in clandestini e rifugiati. I primi dovevano essere respinti, gli altri sistemati. In pratica era la fotocopia del piano che da ministro avevo applicato con successo nel 2011». E invece… «Tutti gli accordi sono stati disattesi, le Regioni bypassate e i Comuni inondati di extracomunitari».

“Qui in Lombardia ci sarà un settembre caldo”, minaccia Maroni

Che spiegazione s’è dato? «Fossi maligno penserei che fa più comodo dare 35 euro al giorno a quelli che gestiscono le strutture piuttosto che affidarsi alla Protezione Civile. Ma non sono maligno…». Le Regioni non possono proprio intervenire davanti a questa emergenza? «Io continuo a mandare l’Asl nelle caserme e negli altri luoghi che non hanno i requisiti sanitari. Ma è chiaro che contro chi li ospita in case private o negli alberghi non possiamo fare nulla. Però annuncio che in Lombardia ci sarà un settembre caldo…».

Galantino dice cose diverse dai parroci sul territorio

«Galantino dice le stesse cose che nel 2010 diceva chi c’era al suo posto contro la mia politica dei respingimenti. Sono beghe da chiesa romana. Per fortuna sul territorio i parroci non la pensano così e anche i fedeli sono molto distanti da queste posizioni. Concorso invece con le parole di critica del cardinal Bagnasco verso ÃÎnu. C’è però una domanda che vorrei fare a Galantine». Quale? «Perché lo Stato del Vaticano ha il reato di immigrazione clandestina? Me lo chiedo da anni, ma
non mi rispondono mai…».

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