Marò: alla vigilia dell’udienza è giallo per le minacce anonime al tribunale

18 Ago 2015 13:13 - di Giorgia Castelli

Nuovo giallo sui Marò. Proprio nel momento in cui la Suprema Corte ha deciso la data dell’udienza sul caso dei due fucilieri della Marina – il 26 agosto – il tribunale ha ricevuto violente minacce anonime. In un primo momento non sono state messe in relazione con il processo dei Marò perché all’inizio del mese il giudice Dipak Mishra – che aveva rifiutato un appello di un condannato a morte per le stragi di Mumbai del 1993 –era stato oggetto di un messaggio con minacce di morte. Però ora si riflette, nessuna pista viene lasciata e quindi c’è il timore che si alzi strategicamente la tensione proprio alla vigilia dell’udienza di Latorre e Girone. Si tratta del ricorso italiano in cui si contesta la competenza della polizia Nia a condurre le indagini e la giurisdizione dell’India. Due giorni prima della seduta, il 24 agosto, è atteso il verdetto del Tribunale Internazionale del Diritto del Mare (Itlos) di Amburgo sulla richiesta di misure provvisorie che consentano a Latorre di rimanere in Italia e a Girone di tornarci in attesa delle conclusioni di un arbitrato internazionale.

 Marò, il contenuto della minaccia alla Corte suprema

Ma qual è stata la minaccia subìta dalla Corte Suprema? «Facciamo esplodere il tribunale», è stato scritto in una email anonima e, subito dopo, la notizia è stata diffusa dalla tv Ndtv. La Corte Suprema indiana ha dunque rafforzato la sicurezza e per precauzione l’accesso sarà vietato per un mese ai praticanti, agli stagisti e alle parti in causa che vogliono consultare i legali. Saranno inoltre rafforzati i controlli all’ingresso.

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