Italo-americano vuole donare due milioni a Ragusa: nessuno se lo fila
Giuseppe Giuffrè porta un papillon al collo. E’ un imprenditore di successo e la sua fotografia è comparsa sulla prima pagina del quotidiano La Sicilia per una storia che ha fatto discutere. Giuffrè è italiano, ma da anni vive negli Stati Uniti. Come nei migliori libri di John Fante, però, ha conservato un forte legame col Sud, in particolare con Ragusa, la città in cui è nato. Per questo ha deciso di donare 2 milioni di euro all’Azienda sanitaria provinciale (o Asp) di Ragusa per l’acquisto di apparecchiature mediche da destinare al nuovo ospedale «Giovanni Paolo II».
Giuseppe Giuffrè ha deciso di donare 2 milioni di euro all’Asp di Ragusa
Giuffrè è ben informato su quel che accade in Italia, e deve aver pensato che, in un momento come questo, coi tagli alla Sanità imposti dal governo Renzi (si parla di 2,3 miliardi di euro), un paio di milioni, a un ospedale, avrebbero potuto far comodo. Così ha fissato un appuntamento con uno dei manager dell’Asp, Maurizio Aricó, e ha preso il primo aereo per Ragusa con l’assegno in tasca. Una volta sul posto, Giuffrè è stato invitato ad accomodarsi in sala d’aspetto prima di essere ricevuto da Aricó. S’è accomodato. Ha aspettato. Ma nessuno se l’è più filato.
Giuffrè dopo una lunga (e inutile) attesa ha deciso di andarsene.
Tutti parlano di crisi economica e di Comuni al verde, poi, quando un arriva un benefattore con 2 milioni di euro pronta cassa, viene ignorato. Il manager dell’Asp s’è prontamente scusato, ma, dopo il trattamento subito, pare che Giuffrè non abbia più intenzione di procedere al generoso versamento. «Io sono chairman della Società figli di Ragusa, ma nel board c’è tanta altra gente», ha spiegato alla Sicilia.
La vicenda di Ragusa è una fotografia della Sicilia di oggi
«Io mi sono battuto perché questa donazione andasse a Ragusa. Gli altri mèmbri volevano che questi soldi andassero a un ospedale di Brooklyn, ma io mi sono imposto. Ora come glielo vado a spiegare in America cos’è successo…». Il primo a scusarsi ufficialmente con l’imprenditore italo-americano è stato il segretario della commissione Sanità dell’Asp e consigliere regionale del M5s, Vanessa Ferreri, che ha chiesto la convocazione urgente di Aricó in commissione Sanità per chiarire la vicenda.