Famiglia Cristiana ci riprova: contro gli immigrati s’inventano sciocchezze

18 Ago 2015 15:42 - di Paolo Lami

Non gli è bastato il cazziatone ricevuto da Monsignor Galantino. Dopo il clamoroso dietrofront e le imbarazzanti scuse che Famiglia Cristiana è stata costretta a porgere al monsignore per aver strumentalizzato una “presunta” intervista facendo dire al prelato cose sull’immigrazione che Sua Eccellenza non aveva mai detto, ora il rancoroso settimanale dei Paolini torna alla carica. E lo fa sempre sugli stessi temi, con le stesse argomentazioni e, soprattutto, prendendo di mira, nuovamente, Salvini, la Lega e il centrodestra. Uno strabismo ideologico al quale il settimanale è oramai abbonato.
«I soliti noti e la xenofobia delle bufale», titola ora, polemicamente, Famiglia Cristiana dopo essere stata sepolta dalle critiche scatenate dalla finta intervista a Galantino. «L’invasione, le malattie, il terrorismo, l’Italia senza soldi, la Chiesa che ci guadagna…»: per il settimanale dei Paolini sono queste «tutte le sciocchezze che ci raccontano quelli che hanno contribuito a creare il problema immigrazione». Come se il problema immigrazione lo avesse creato Salvini o il centrodestra e non, invece, la crisi economica globale, i conflitti e, anche, quelle tante, troppe, organizzazioni, anche vicine alla Chiesa, che raccolgono fondi, sostengono di attivare iniziative a supporto degli immigrati ma poi non fanno assolutamente nulla.
Le parole, strumentalizzate, del monsignore e riportate artatamente da Famiglia Cristiana avevano scatenato un putiferio, soprattutto sui Social trasformandosi, in poche ore, in un vero e proprio boomerang che aveva finito per ritorcersi contro la Chiesa, Galantino e Famiglia Cristiana. Tanto da costringere il settimanale a una ritirata precipitosa e disonorevole. La direzione era stata costretta ad autocensurarsi facendo scomparire frettolosamente l’intervista dal sito web del settimanale. Poco dopo, con il capo cosparso di cenere, la direzione della rivista aveva rilasciato una nota grondante scuse al monsignore e disappunto.

Famiglia Cristiana aveva ammesso: intervista non veritiera

Il settimanale ammetteva con il capo chino di aver «strumentalizzato Sua Eccellenza» e che «le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista».
Ora il nuovo attacco, senza più nascondersi dietro il monsignore: «I soliti noti godono di un innegabile vantaggio: la loro merce è assai più facile da smerciare. E’ merce che fa male alla salute (degli individui e del Paese) ma “va” di più. Proprio come le patate fritte: fanno malissimo ma sono uno dei cibi più consumati. D’altra parte sono esperti nel vendere bufale», sottolinea Famiglia Cristiana.
Sulla Libia, terra dalla quale partono molti profughi, il giornale online ricorda che «è precipitata nel caos» dal 2011, quando «gli Usa di Obama, la Francia di Sarkozy e la Gran Bretagna di Cameron decisero che bisognava far la guerra a Gheddafi e buttar giù il suo regime. Anche l‘Italia, che poco prima si era acconciata a soddisfare tutti i capricci del Colonnello, si accodò alla spedizione e concesse le proprie basi per i bombardamenti. E chi c’era al Governo, allora? Sorpresa: i soliti noti di oggi, quelli che vanno a caccia di voti speculando sulla paura dei migranti. Provocano un’emergenza e poi la sfruttano, bravi davvero».
Quanto alla Chiesa su cui, dopo le parole (falsificate) di Galantino, si era scatenata l’ira dei Social, Famiglia Cristiana sostiene che, con «la sola Caritas che accoglie nelle sue strutture circa 20 mila persone, il 10 per cento di tutti gli arrivi» sgrava lo Stato di un bel peso. «Da queste parti abbiamo cose più serie da fare», chiude, polemica, la direzione del settimanale dei Paolini. Che, con le sue sparate, sta mettendo in seria difficoltà il Pontefice.

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