Emiliano lancia la Lega dei governatori Pd del Sud “contro” Renzi

2 Ago 2015 10:12 - di Redazione

«Non vogliamo soldi, ma ci devono spiegare perché la fiscalità di vantaggio non è possibile? Non toglieremo nulla alle altre regioni, visto che per come siamo ridotti il nostro contributo è minimo e di conseguenza graverebbe poco sul bilancio dello Stato. Una simile misura potrebbe invece attrarre ingenti investimenti privati nelle regioni meridionali. La seconda questione è quella di dare il via a una grande e definitiva operazione contro le mafie: Saviano ha ragione, la criminalità nel Meridione esibisce ancora i muscoli ma non ha più grandi interessi economici. I boss qui ci sono perché hanno legami familiari ma investono altrove. I veri affari delle cosche sono ormai al Nord, come nel resto d’Europa. Proprio per questo oggi è più facile un grande scatto di legalità a garanzia di futuri investimenti. Infine la pubblica amministrazione: tocca a noi governatori garantire efficienza attraverso la qualità della classe politica e io, come gli altri colleglli, siamo pronti a essere giudicati per quello che faremo, ma voglio ricordare che i peggiori scandali degli ultimi tempi si sono verificati nel Lazio, come in Veneto. Basta dunque con la solita storia che il Sud è malaffare». Michele Emiliano non le manda a dire. Intervistato da “Il Mattino”, lancia una chiara sfida meridionalista a Renzi.

Il Sud sia unito per trattare con Roma: modello leghista per Emiliano

Si da il caso, però, che l’esodo per le vacanze sull’autostrada Salemo-Reggio Calabria si sta svolgendo a due corsie solo perché nei pressi del ponte crollato di Laino per imperizia nei lavori, e sequestrato fino a qualche giorno fa, è stata chiusa la corsia verso Nord: si scende in Calabria ma non si sale a Milano, immagine plastica di un Mezzogiorno a un sola velocità. «Ma da quando non si investe? Può il governo compiere uno sforzo sulle infrastrutture? Mi risulta che tra Napoli e Reggio Calabria si procede su un solo binario perché c’è una mini-frana a pochi metri dalle rotaie o forse si attende che la linea venga interrotta del tutto».

Legalità e sviluppo: Emiliano lancia proposte per il Sud e attacca Renzi

«Se il presidente del Consiglio assume alcuni punti suggeriti da noi e altri che immagina lui possiamo metterci in moto. Si tenga inoltre presente che i costi della vita al Sud sono più bassi che al Nord ed è questa una condizione favorevole per la ripresa. Dobbiamo immaginare un Pii basato sulle nostre tradizioni: non più l’industrializzazione spinta degli anni Sessanta che finirebbe per immettere nell’atmosfera altro Co2, ma un grande piano per la tutela della bellezza in tutto il Paese e dunque soprattutto nel Mezzogiorno. C’è poi da mettere in campo la lotta al dissesto idrogeologico e a tutto ciò che è nocivo. Ricordo una proposta di legge concepita da cento sindaci nella città di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato: si dia corso a quell’idea. Allo stesso tempo bisogna rilanciare le nostre università perché gli ingegneri che escono dal Politecnico di Bari, come da Napoli, devono trovare posto nella propria terra e non trasferirsi a Berlino. I giovani sono pronti ad accettare paghe inferiori se restano a casa loro. Ecco, di questo dobbiamo poter parlare con il governo e non soltanto se dobbiamo tenerci l’Ilva al di là se poi a Taranto si muore di cancro così come avviene nella terra dei fuochi».

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