Droga letale, 5 gli indagati per la morte per overdose di Elisabetta Leo
Droga letale: svolta nelle indagini sulla morte per overdose di Elisabetta Leo, la ventisettenne trovata morta venerdì pomeriggio nel bagno del bar Nasdaq di via Euterpe, a Rimini: gli inuirenti hanno individuato cinque persone, ora indagate dalla squadra mobile di Rimini per spaccio e detenzione di eroina, la stessa droga che sarebbe stata venduta alla vittima.
Droga letale, presi i pusher di Elisabetta Leo
Si tratterebbe di quattro napoletani residenti da tempo nel Riminese, di cui tre sono stati arrestati tra venerdì e sabato mattina: madre e figlio, di 71 e 50 anni che – come sembra essere risulato in seguito a una perquisizione – in casa avevano circa 90 grammi di eroina, e un amico di famiglia, sempre originario del Napoletano, di 46 anni. Risultano inoltre indagati a piede libero un altro napoletano residente a Rimini, che avrebbe fatto da tramite per la cessione della droga, e un riminese di 37 anni.
I cinque indagati
Nell’udienza per i tre arrestati, difesi dagli avvocati Nicoletta Gagliani, Andrea Tura e Giuliano Renzi, il gip Fiorella Casadei ha convalidato l’arresto e disposto i domiciliari per madre e figlio, mentre è stato rimesso in libertà il quarantaseienne amico di famiglia. Le indagini, che hanno visto collaborare Polizia e Carabinieri, erano scattate immediatamente dopo il ritrovamento del corpo della giovane donna, madre di una bambina di due anni. Un ruolo decisivo nelle indagini lo hanno avuto le telecamere a circuito chiuso del bar: dai filmati visionati dagli inquirenti la squadra mobile era risalita all’uomo, il riminese di 37 anni finito poi indagato, che aveva accompagnato Elisabetta Leo lasciandola sola nel locale. Lo stesso, peraltro, poche ore dopo aver consumato un quantitivo di droga proveniente dalla stessa partita spacciata alla ventisettenne deceduta, si era sentito male e aveva chiesto l’aiuto dei carabinieri.