Cartelle pazze, ecco cosa bisogna sapere per difendersi dal fisco iniquo

13 Ago 2015 18:20 - di Redazione

Siete rientrati dalle vacanze e avete ricevuto delle cartelle pazze? Niente paura. In Italia tutto può accadere. Soprattutto ai cittadini onesti. Perché naturalmente gli altri se ne strafregano. Ecco, siccome appunto può succedere, vi vogliamo proporre un breve promemoria. Per provare ad evitavi esborsi non dovuti e travasi di bile. Governo del fanfarone Renzi permettendo.

ERRORE EVIDENTE

Quando le cartelle esattoriali presentano un evidente errore, come nel caso in cui il tributo richiesto è già stato pagato oppure c’è uno sbaglio di calcolo o di persona, il cittadino può fare ricorso direttamente all’ente creditore e chiedere l’annullamento.

NOTIFICA SBAGLIATA
Se la notifica delle cartelle per posta viene ricevuta e firmata da una persona che si trova solo occasionalmente nell’abitazione del destinatario, la cartella è nulla perché è come se la notifica non fosse mai avvenuta

ATTO PRESUPPOSTO
Le cartelle sono nulle se precedentemente il destinatario non ha ricevuto l’atto da cui ha origine la cartella stessa

NESSUN PAGAMENTO SENZA ALCUNA MOTIVAZIONE
Nelle cartelle deve sempre essere indicato il soggetto responsabile del provvedimento e la motivazione; in caso contrario sono nulle

CARTELLA NULLA SENZA DATA DI ESECUTIVITÀ
La cartella è nulla nel caso in cui non contenga l’indicazione precisa della data di esecutività. Le somme dovute dai contribuenti devono essere iscritte entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui l’accertamento è diventato definitivo.

RICORSI
Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni se si tratta di imposte sui redditi, di tributi locali o tasse automobilistiche. Si hanno a disposizione invece 40 giorni per i contributi previdenziali e 30 per le multe stradali.

 

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