Calci, pugni, sangue: arrestati romeni e ucraini. Roma sprofonda, il Pd tace
Roma sprofonda, violenza chiama violenza. Risse notturne, immigrati che si affrontano con le bottiglie rotte. Altri fatti di cronaca: i carabinieri , in due distinti episodi, hanno arrestato cinque uomini – tre romeni e due ucraini, di età compresa tra i 26 e i 44 anni – per la maggior parte già conosciuti alle forze dell’ordine e senza fissa dimora, con l’accusa di rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Roma sprofonda, altre risse e il silenzio della sinistra
Il primo episodio è avvenuto in piazzale Ostiense, presso la fermata della metro “Piramide”, dove due persone insieme ad altre quattro rimaste sconosciute, in preda ai fumi dell’alcol, hanno ingaggiato una furibonda rissa, colpendosi reciprocamente con calci e pugni. Roma sprofonda e questa è un’altra pagina. I militari accorsi sul posto con diverse pattuglie, a seguito di alcune segnalazioni giunte al 112, da parte di cittadini, sono riusciti, solo dopo una colluttazione, a riportare la calma tra i contendenti, arrestando i due che sono stati ammanettati e portati in caserma.
Calci e pugni alla Stazione Tiburtina
Il secondo episodio è avvenuto poco più tardi in via Tiburtina, all’altezza della stazione ferroviaria, dove i militari di passaggio nel corso di un normale controllo, sono dovuti intervenire per sedare una violenta rissa, scoppiata tra tre uomini, che si stavano colpendo violentemente con degli oggetti contundenti, calci e pugni. Due uomini sono stati trasportati all’ospedale Santo Spirito dove sono stati medicati e dimessi con prognosi di due giorni, gli altri tre sono stati visitati dai sanitari del Policlinico Umberto I e dimessi con prognosi che vanno dai sette ai trenta giorni. Tutti gli arrestati sono stati poi condotti in caserma e trattenuti, in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo.