Il bimbo morto per il detersivo, la mamma denunciò un tentativo di rapimento

29 Ago 2015 17:55 - di Redazione

A fine luglio la mamma di Carlo Russo, il bimbo di due anni morto all’ospedale di Reggio Emilia dopo aver bevuto liquido per lavastoviglie, aveva denunciato un presunto tentativo di rapimento del piccolo nelle vicinanze dell’abitazione della famiglia in via Bligny. Secondo quanto avevano raccontato in questura Antonio Russo e Giusy Cataldo, che hanno altri due figli più grandicelli di Carlo, la mamma il 29 luglio era scesa con il bimbo in braccio dall’autobus con il quale era appena tornata da San Martino in Rio, dove la coppia gestisce il bar in cui il piccino martedì ha bevuto per errore del brillantante da un bicchiere, credendo che fosse una bibita.

Bimbo beve il detersivo e il tentato rapimento

Le si erano avvicinate, secondo il suo racconto riportato on line dalla stampa locale, un uomo e una donna, con un passeggino vuoto e pieno di buste con vestitini. Con un coltello avrebbero intimato alla donna di darle il bimbo, minacciandola di morte. La mamma a quel punto aveva cominciato a urlare, richiamando l’attenzione di un passante, ma la coppia era riuscita ad allontanarsi prima che qualcuno potesse chiamare le forze dell’ordine. La donna, sotto choc, aveva poi raccontato l’episodio agli agenti di una volante. La Polfer aveva fermato successivamente due persone, che però non furono riconosciute dalla mamma, ma i genitori avevano chiesto agli investigatori di continuare le indagini per individuare la misteriosa coppia.

Disposta l’autopsia

Il pm della Procura reggiana Giacomo Forte ha disposto l’autopsia del piccolo Carlo e ha aperto un fascicolo per omicidio colposo verso ignoti, affidando gli accertamenti ai carabinieri. La direzione dell’ospedale ha riferito di “improvvise complicanze cardiache” insorte subito e “irreversibilmente peggiorate” la notte successiva, ma i genitori chiedono di capire con esattezza le cause del decesso, perché dopo l’ingestione e le prime cure il piccolo sembrava fuori pericolo. Intanto la comunità di San Martino in Rio, comune di ottomila abitanti ad una ventina di chilometri da Reggio, si è stretta attorno al papà e alla mamma di Carlo, con una veglia funebre e una fiaccolata dal loro bar alla chiesa del paese.

 

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