Roma, «Rischio deragliamento in metro»: la denuncia choc dell’Ncd

29 Lug 2015 16:55 - di Anna Clemente
roma metropolitana

«Su alcune tratte della metro c’è un rischio deragliamento. Per questo Atac impone dei rallentamenti». È una denuncia allarmante quella che arriva dal deputato Ncd Vincenzo Piso, che con il senatore Andrea Augello e la dirigente del partito ed ex europarlamentare Roberta Angelilli, ha presentato un articolato dossier sullo stato del trasporto pubblico romano.

A rischio la candidatura olimpica

Ne emerge il quadro, basato su «cifre, percentuali e analisi incontrovertibili», di un «gravissimo deficit manutentivo», che non solo affossa il servizio, ma mette a rischio l’incolumità dei romani, oltre alla possibilità per la città di cogliere l’occasione della candidatura olimpica. «Il rischio è che la condizione dei trasporti a Roma crei problemi per la candidatura olimpica. Può metterla a rischio», ha chiarito Augello.

Un autobus su due fermo

Secondo quanto denunciato dagli esponenti romani dell’Ncd, l’età media dei treni della linea metropolitana è di 15 anni per la linea A e 28 per la linea B. I convogli della Roma-Lido, che giusto l’altro giorno Ignazio Marino ha detto di voler trasformare in una metropolitana di superficie, hanno un’età media di 32 anni. Stessa anzianità anche per la Roma-Viterbo, mentre le vetture della Giardinetti conquistano il primato negativo di 34 anni di servizio. In totale, per gli esponenti di Ncd, «per il trasporto metroferroviario servirebbe un investimento di circa un miliardo di euro», da impiegare per il rinnovo dell’armamento, l’adeguamento degli impianti elettrici, del terminale Laurentina e, nel caso della B, del deposito Magliana, «che ora è un cimitero di treni giunti a fine vita». Sul fronte del trasporto su gomma, poi, dai dati presentati dall’Ncd emerge che nella flotta «quasi un autobus su due è fermo per problemi di diversa natura» e che nei soli primi sei mesi del 2015 i guasti sono stati più di 86mila.

Angelilli: «Non daremo tregua a Marino»

Dunque, il trasporto pubblico come primo «tallone d’Achille della città». Una situazione in cui «la responsabilità di un servizio così scadente» non può essere attribuita «ai singoli casi, sempre possibili, di personale censurabile», ma è tutta a carico di una cattiva gestione amministrativa e a una incapacità di programmazione. Nodi che non si sciolgono con«facili trionfalismi o con la logica del capro espiatorio», né con la nomina di un nuovo assessore ai Trasporti, Stefano Esposito, «che non si capisce – ha sottolineato Angelilli – che competenze abbia». «Non daremo tregua a Marino», ha avvertito ancora Angelilli, ricordando che il rischio fallimento per Atac è tutt’altro che fugato e che, a fronte degli annunci del sindaco di questi giorni, per il trasporto pubblico romano si resta al palo della «zero programmazione nel piano industriale».

 

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