Roma Città metropolitana? I dipendenti pagati per non lavorare

13 Lug 2015 6:47 - di Redazione

A Roma la Città metropolitana il lavoro scarseggia, 80 dipendenti chiedono di passare al Mibac, mail Ministero stoppa: non ci sono le coperture finanziare per soddisfare le richieste di «cornando»,ossia la pratica secondo la quale un dipendente viene «dato in prestito» ad un altro ente per un determinato periodo. Con soli sette consigli convocati, la Città metropolitana si aggiudica un posto sul podio degli enti inutili.

Dalla data dell’insediamento dell’assise, il consiglio si è riunito solo altre due volte nel 2014

Ad oggi la Città metropolitana ha, escluso i primi consigli per convalidare la nascita dell’ente, nell’ordine: approvato l’eliminazione del passaggio a livello sulla FR3 Roma-Viterbo, inserito la tassa d’ingresso nel porto di Civitavecchia, rinegoziato alcuni prestiti con la Cassa Depositi e Prestiti, modificato gli statuti dell’associazione «Teatro di Roma» e della fondazione «Cinema per Roma», regolamentato laconcessione di palazzo Valentini e stretto un accordo con il polo archivistico della regione Emilia Romagna. Questi fra i temi «cruciali» affrontati dall’ente a favore dei 121 comuni dell’ex Provincia di Roma.

Entro il 31 luglio dev’essere approvato il bilancio di previsione del 2015 di Roma Città Metropolitana

L’ente, svuotato di tutte le deleghe con portafogli, è divenuto un grosso pachiderma con un groppone di 2.700 dipendenti da gestire. Il paradosso consiste nel fatto che altre amministrazioni, come la Regione Lazio, hanno assorbito deleghe con portafogli, lasciando la responsabilità della gestione del personale addetto in seno a Città metropolitana. Quindi non c’è da stupirsi se, camminando per i corridoi di palazzo Tré Cannelle, si vedono uffici senza faldoni. Perché, di fatto, il lavoro si è ridotto di molto. L’ente ha stimato un esubero del 30%.

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