Renzi e Verdini, insieme dal lontano 2008. Galeotto fu il Meeting di Rimini

30 Lug 2015 6:06 - di Redazione

La stima fra Renzi e Verdini si rafforzò anni fa grazie – si legge su Italia Oggi” – a una vicenda che toccò entrambi; la morte prematura di un politico fiorentino. Si chiamava Graziano Grazzini ed era capogruppo alla Provincia di Firenze, quando il presidente era Renzi. Grazzini, cinquantenne, ciellino, non ne perdonava una a Renzi ed era avversario interno di Verdini in Forza Italia, ma era una personalità straordinaria. Perciò, al Meeting di Rimini del 2008, intervennero entrambi a ricordare l’amico scomparso invitati dall’attuale sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.

Una delle prime storiche uscite comuni di Renzi e Verdini, porta la data del 26 agosto 2008

I due erano nella sala Mimosa del Meeting di Rimini, dove vennero entrambi a ricordare l’amico scomparso. Era un intervento un po’ laterale della kermesse riminese, l’aveva voluto e organizzato Gabriele Toccafondi, che di Grazzini era stato amico e un po’ allievo, ciellino pure lui, arrivato in Forza Italia da una lista civica di centrodestra. Oggi sottosegretario all’Istruzione col Ncd, Toccafondi era assai apprezzato da Verdini, forse il più stimato dell’area cattolica dei forzisti, tanto da candidarlo alle politiche del 2006 che lo avrebbero portato a Montecitorio.

A Rimini, Renzi e Verdini raccontarono ognuno del loro rapporto con Grazzini

Denis che gli rimproverava sempre, a lui sportivo, di giocare troppo corretto, ossia «coi gomiti sempre bassi»; Matteo che, una volta, scherzosamente, gli aveva chiesto «cosa ci facesse dall’altra parte» e che si augurava un giorno d’averlo dalla sua. Un incontro a cui assistettero alcuni politici ciellini come Maurizio Lupi, Renato Farina, Raffaello Vignali, deputati, l’allora assessore lombardo Raffaele Cattaneo, l’eurodeputato Mario Mauro. Non era ciellino ma anche Mario Mantovani, attuale assessore alla Sanità di Regione Lombardia, volle esserci. E a guardare le rarissime foto d’archivio, in sala, si riconosce anche Massimo Mattei, diessino doc, allora nel consiglio comunale di Firenze, e poi assessore renziano a Palazzo Vecchio: un altro conquistato dall’umanità di quel politico sui generis, che aveva condotto lì, assieme, Renzi e Verdini.

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