Renzi s’è fatto la posta del cuore sull’Unità: «Compagni, torneremo al 40%»
«Quando è possibile noi siamo in prima linea a fianco dei sindacati, come ieri con la risoluzione della vicenda Whirlpool. Ma se su alcune cose non siamo d’accordo, non lasciamo a loro il diritto di veto. Se siamo convinti, andiamo avanti». Così il premier Matteo Renzi risponde ad un lettore nella rubrica “Caro segretario”, oggi in edicola su l’Unità, una sorta di Posta del Cuore che il quotidiano fondato da Gramsci riserva al premier ogni settimana. E in quell’angolo di confidenze con i compagni, il premier promette di tutto: «Supereremo di nuovo il 40%». «Abbasseremo le tasse». «Sconfiggeremo l’evasione».
Renzi tra fisco e fiaschi
«Il Pd non è più il partito delle tasse, in Italia essere di sinistra significa tagliare le tasse senza tagliare i servizi. Nel 2014 abbiamo ridotto le tasse a chi guadagna meno di 1.500: gli 80 euro, quasi mille euro all’anno. Nel 2015 abbiamo ridotto il costo del lavoro. Nel 2016 cancelleremo le tasse sulla prima casa. Nel 2017 ridurremo ancora le tasse sul lavoro (Ires e Irap). E nel 2018 sarà la volta degli scaglioni Irpef». Promesse in libertà, dispensate a piene mano dal quotidiano del Pd. Sulle questioni del lavoro il premier è sicuro: «Il tempo dirà se sul jobs act avevamo ragione noi o i sindacati: per adesso registro un aumento di nuovi posti di lavoro e di stabilizzazioni. E ne sono felice». E al sindacato fa sapere: «Troppo spesso il nostro Paese si è bloccato per colpa dei veti. Se la riforma del lavoro fosse arrivata quando l’hanno fatto Germania e Gran Bretagna, con Schroeder e Blair, saremmo un Paese molto più competitivo adesso. Invece abbiamo dovuto aspettare il nostro governo nel 2015. Proprio per questo non abbiamo permesso ai sindacati di bloccare il progetto: era legittimo non pensarla allo stesso modo ma era un dovere per noi decidere e andare avanti». Infine le divisioni interne del Pd. Roba da poco, per Renzi: «Le piccole scissioni non servono. A nulla e a nessuno. Entro l’anno faremo una grande assemblea dei circoli del Pd». E tutto andrà a posto…