FMI vede nero e l’Istat conferma: in calo la fiducia dei consumatori
Doccia fredda sull’eurozona da parte del FMI. E anche sull’Italia e sull’ottimismo renziano. Non siamo insomma fuori dal tunnel anzi, secondo il Fondo, occorreranno almeno 20 anni a Portogallo e Italia e 10 alla Spagna perché l’occupazione torni ai livelli pre-crisi. Replica il ministero dell’Economia: “La stima del FMI è basata su una metodologia che non tiene conto delle riforme strutturali che già sono state introdotte”.
Fmi: la ricetta per far calare la disoccupazione
Una crescita più forte è – secondo il Fmi – la ricetta per far calare il tasso di disoccupazione nell’area euro. Il potenziale di crescita però è basso ed espone Eurolandia a rischi di shock negativi, inclusa la stagnazione. “Senza una più determinata azione collettiva, l’area euro è vulnerabile a shock” e vede aumentare il divario con gli Stati Uniti, afferma il Fondo, sottolineando che gli elevati crediti deteriorati che pesano su alcune banche ne stanno erodendo la redditività e scoraggiando nuovi finanziamenti. Ironizza Matteo Salvini: “Ma non c’era la ripresa? E Renzi dov’è? Starà ancora giocando a biliardino…”.
Istat: la fiducia dei consumatori cala di tre punti rispetto a giugno
E dopo le previsioni non incoraggianti del Fmi anche i dati Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese in calo non lasciano ben sperare: secondo le rilevazioni, il calo è stato più forte per la fiducia dei consumatori, con l’indice sceso a 106,5 da 109,3 di giugno, mentre per le imprese la diminuzione della fiducia è stata lieve, con l’indice calato a 104,3 da 104,7 di giugno.