Pd primo partito. Poi la Lega. Ecco la classifica dei contributi volontari

11 Lug 2015 9:08 - di Redazione

“Come si evince dai dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Tesoro – scrive “Il Mattino” – riguardanti le ultime dichiarazioni dei redditi, alle formazioni politiche è andata la miseria di 325mila euro da 16.518 contribuenti. Una cifra irrisoria considerato che il totale è di 41 milioni di dichiaranti. Certo, il dato è quantomeno scontato visto lo scarso appeal che ormai i partiti hanno presso l’opinione pubblica, E comunque il dato è molto preoccupante, se si considera che nel finanziamento del nuovo corso il 2 per mille è un asse portante accanto alle erogazioni liberali in denaro (incentivate da detrazioni) e alle raccolte telefoniche di fondi”.

Pd primo partito per i contribuenti. Segue a molta distanza la Lega

In particolare, sui 325 mila euro complessivi è il Pd che conquista il primato delle donazioni: al partito del premier sono andati infatti 199.099 euro da 10.157 contribuenti. Segue la Lega con 28.140 euro da 1.839 contribuenti e Fi con 24.712 euro da 829 contribuenti. Sel incassa 23.287 euro da 1.592 contribuenti segue Sudtiroler Volkspartei con 16.600 euro da 511 contribuenti. Al Partito Socialista italiano vanno 9.686 euro da 591 contribuenti. A Fratelli d’Italia arrivano 9.326 euro (510 “donatori”), a Scelta Civica 7.102 euro da 156 contribuenti. 4.017 euro da 180 contribuenti a Union Valdotaine, appena 3.084 euro vanno a Udc (114 contribuenti); chiude la classifica con 656 euro da 39 contribuenti il Partito Autonomista Trentino Tirolese.

Ultima rata di soldi pubblici ai partiti bloccata alla Camera

Ma per il momento a preoccupare di più i tesorieri dei partiti è l’intricato nodo concernente il pagamento da parte della Camera dei contributi ai partiti politici per il 2015. Il 31 luglio scadrà il termine per la rata di quest’anno, la penultima visto che il finanziamento pubblico è stato abolito a partire dal 2017, che è pari a circa 16 milioni di euro; «meno di un quarto di quelli attribuiti nel 2013», ha sottolineato la presidente Laura Boldrini. Ma se non ci sono problemi per pagare il contributo per il rimborso delle spese elettorali, più difficile è quello della parte relativa al cofinanziamento dell’attività politica: l’ammontare di quest’ultima cifra doveva essere comunicato alla presidenza di Montecitorio dalla commissione di garanzia per il controllo e la trasparenza dei rendiconti dei partiti politici. Peccato che la commissione ha detto «di non aver potuto effettuare il controllo» sui rendiconti dei partiti relativi al 2013 «a causa della insufficienza delle risorse strumentali e di personale ad essa assegnate». All’ufficio di presidenza, Boldrini ha spiegato che la Camera ha assicurato alla commissione il personale di segreteria e le strumentazioni necessarie ad operare; per dotarla di personale particolarmente qualificato nella analisi di documenti contabili sarà invece necessaria una apposita legge.

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