Nigeria, orrore senza fine: i terroristi islamici fanno esplodere una bambina

17 Lug 2015 16:38 - di Redazione
Miliziani volontari anti-Boko Haram in Nigeria

In Nigeria è orrore senza fine: decine di persone sono morte dopo che due donne terroriste suicide si sono fatte esplodere durante la preghiera dell’Iftar, che celebra la fine del Ramadan, nella città di Damaturu, nel nord-est della Nigeria, zona controllata dai terroristi di Boko Haram, il gruppo fondamentalista che da oltre dieci anni insanguina la Nigeria causando migliaia di vittime. Lo riferiscono le autorità. Nella stessa zona, a Gombe, altre 50 persone sono rimaste uccise giovedì in due esplosioni a un mercato, sempre causate da Boko Haram. Gli attentati sono stati attribuiti dalle impotenti autorità nigeriane ai terroristi islamici di Boko Haram responsabili anche di una serie di attacchi durante il mese di Ramadan, conclusosi in queste ore. Gli attentati seguono l’elezione del 29 maggio scorso del nuovo presidente, Muhammadu Buhari, che si è impegnato a sconfiggere gi estremisti. Tra l’altro, a Damaturu si trovava anche il capo di stato maggiore della Nigeria, Tukur Buratai, per tirare su il morale ai soldati e per pregare nella moschea principale della città. Successivamente si è appreso che aveva solo 10 anni una delle due terroriste che si è fatta esplodere durante la preghiera dell’Iftar. Lo riferiscono i media internazionali. L’altra donna suicida era un’anziana. Non è la prima volta che i terroristi di Boko Haram imbottiscono di esplosivo bambine in tenera età e le fanno esplodere: è accaduto due volte nello scorso gennaio.

Non è la prima volta in Nigeria che Boko Haram imbottisce di esplosivo delle bambine

E pochi giorni fa almeno 10 persone erano morte nel nord-est della Nigeria dove i terroristi islamici di Boko Haram avevano attaccato in forze un villaggio, occupandolo e assumendo il controllo di una vicina arteria stradale. I terroristi al loro arrivo hanno iniziato a sparare contro i residenti che cercavano di fuggire dal villaggio di Ngamdu, 100 chilometri a ovest del capoluogo dello stato di Borno, Maiduguri. Meno di una settimana fa, inoltre, è stato di 13 vittime il bilancio dell’incendio al condotto di Eni in Nigeria, scoppiato in seguito alla manomissione del condotto stesso da parte di persone che volevano sottrarre il greggio. Alcuni testimoni locali, spiega Eni, hanno riferito di aver visto i sabotatori, al momento dell’arrivo della squadra di intervento per la riparazione della pipeline, proprio nel punto di sottrazione dell’olio dove gli stessi sabotatori avevano installato un’apposita valvola. Boko Haram, il cui nome significa letterlamente “l’educazione occidentale è sacrilega”, fu fondata nel 2002 con l’intento di applicare la shaaria nello Stato musulmano del Borno. Il gruppo negli ultimi anni si è ispirato alle azioni dell’Isis, ma non è chiaro se vi siano contatti concreti tra l’Isis e Boko Haram e tra al Qaeda e Boko Haram.

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