L’Europa vuole toglierci anche gli spaghetti alle vongole

20 Lug 2015 13:45 - di Ezio Miles

Questa potrebbe essere l’ultima estate in cui potremo gustarci un piatto di spaghetti alle vongole come si deve. l’Europa è decisa a toglierci anche questo piacere. Comincia infatti a produrre effetti la direttiva Ue che fissa in 25 millimetri il diametro minimo per la raccolta e commercializzazione del mollusco. I trasgressori rischiano multe fino a 4.000 euro. Un intero settore economico può finire presto in ginocchio, soprattutto nel mare Adriatico, dove il diametro delle vongole non supera i 22 millimetri. I pescatori di molluschi sarebbero pure lieti di rispettare la direttiva 1967 del 2006, che fissa appunto in 25 millimetri lo standard dei gusci delle vongole. Il problema è che la forza della natura procede in modo del tutto indifferente alle decisioni dell’Europa. Per effetto di varie cause, come ad esempio la progressiva erosione dei banchi di sabbia, la dimensione delle vongole non riesce a raggiungere lo standard fissato dall’ottusa burocrazia dell’Europa.

Le lobby contro le vongole

Ma a rimetterci saremo anche noi tutti (ci piacciano o non ci piacciano i molluschi sulla tavola), visto che saremo costretti a rinunciare a un piatto tipico del costume alimentare italiano. Ma tutto questo, agli occhiuti controllori europei, non interessa alcunché. Bastano tre millimetri in meno per far scattare la sanzione e far sparire dal nostro piatto le amate vongole. Sembra di vivere in una novella grottesca. Ma è amara, per quanto bizzarra, realtà. Neanche dalla penna di Kafka sono usciti burocrati così assurdi come quelli che da anni, assisi sui loro scranni di Bruxelles, ci impongono direttive tanto insensate. Non si tratta però soltanto di ottusità amministrativa, ma anche dell’attività lobbistica di multinazionali agroalimentari, quelle che vogliono cambiare le abitudini sulla tavola dei popoli europei per ragioni di profitto e di business. Non è certo un caso che questa offensiva sulle vongole, come denuncia la Coldiretti,  segue le analoghe offensive di Bruxelles sulla mozzarella senza latte o sul vino senza uva. La tendenza è quella di imporre prodotti industriali a danno delle produzioni artigianali, che guardacaso costituiscono il cuore del made in Italy.

Il sogno dei vecchi snob contro “l’Italia alle vongole”

I burocrati europei riusciranno probabilmente nell’impresa che non è riuscita né a Eugenio Scalfari né agli altri intellettuali snob i quali, fin dai tempi di Mario Pannunzio –come notava Aldo Grasso sul Corriere della Sera – hanno sprezzantemente definito la cultura popolare del nostro Paese “Italia alle vongole”. È il vecchio sogno dell’Italia, non solo senza vongole, ma anche senza italiani.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *