Ecco i collegi dell’Italicum: in media ci saranno sei eletti. Lotta alla preferenza

10 Lug 2015 7:20 - di Redazione

“L’Italicum ha i suoi collegi. Sono 100 e sono stati disegnati da una commissione di io esperti, statistici, demografi, geografi, politologi, giuristi. A presiederla è stato chiamato il presidente dell’Istat. Lo schema del decreto legislativo è stato approvato dal consiglio dei ministri la scorsa settimana. Adesso è all’esame delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato per un parere che dovrà essere espresso entro il 1° agosto. Dopodiché il testo tornerà in consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. E un altro passo avanti sulla strada della riforma elettorale”, scrive Roberto D’Alimonte su “Il Sole 24 Ore”.

Manca l’abolizione del Senato, ma intanto l’Italicum ha i collegi

Con il Mattarellum vi erano collegi uninominali: 475 alla Camera e 232 al Senato. In ciascun collegio un solo candidato veniva eletto, a meno che non ci fossero ripescaggi. Erano cioècollegiuninominali. I collegi dell’Italicum invece sono collegi plurinominali. Gli eletti saranno più d’uno. In media circa sei. Agli estremi della scala troviamo il Molise che è costituito in un unico collegio con tré seggi e l’Umbria che ne ha 9, La grande maggioranza dei collegi è compresa tra 5 e 7 seggi. Sono collegi piccoli, molto diversi da quelli del porcellum. In media gli elettori sono circa 470.000 per collegio. Saranno contenti anche quei candidati che dovranno cercarsi le preferenze per essere eletti. Con i collegi piccoli faranno meno fatica.

Il candidato “bloccato” sarà visibile sulla scheda

Una delle caratteristiche di questi collegi è che in ciascuno di essi ogni partito potrà presentare un candidato che verrà certamente eletto nel caso in cui ottenga un seggio. L’elettore vedrà sulla scheda il nome del candidato “bloccato” e potrà decidere se votare il partito cui appartiene o no. Un candidato “sbagliato” può costare caro al partito che lo presenta perché gli elettori potrebbero non votare la lista pernoncontribuirealiaelezionedi un candidato sgradito. Ne più ne meno di come è stato nelle elezioni del 1994, 1996 e 2001.

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