Gb, caccia alla volpe: Cameron “impallinato” dai nazionalisti scozzesi
È una partita tutta politica quella che si è consumata in queste ore, a Londra, sulla britannicissima tradizione della caccia alla volpe. Una partita in cui i nazionalisti scozzesi hanno segnato un punto di vantaggio sul governo conservatore: l’esecutivo di David Cameron ha dovuto rimandare il voto che sull’alleggerimento, in Inghilterra e Galles, dei vincoli su quello che nel Regno Unito è considerato un vero e proprio sport.
L’animalismo non c’entra
Lo slittamento del voto è stato dovuto all’opposizione dei 50 deputati scozzesi dello Snp, mossi più dalla volontà di mettere in difficoltà il governo che da convinzioni animaliste. Le norme che il governo voleva introdurre in Inghilterra e Galles e su cui i deputati scozzesi hanno annunciato il loro no compatto, infatti, sono le stesse che vigono in Scozia, senza che l’Snp si sia mai posto il problema di cambiarle.
I Tory si dividono sulla caccia alla volpe
Dunque, non una questione di merito su quanti cani si possano impiegare per stanare le prede (in Scozia non ci sono limiti), ma un modo – per altro dichiarato apertamente- per creare problemi a Cameron e ai conservatori, approfittando delle loro divisioni interne sull’argomento: alla vigilia del voto, 40 deputati e almeno due ministri Tory si erano pronunciati contro la fine delle restrizioni imposte negli ultimi anni sulla caccia alla volpe, minacciando di far mancare i numeri al governo. Un annuncio che ha convinto gli scozzesi dello Snp a cambiare strategia, dopo che inizialmente avevano escluso di voler votare sulla materia, tanto più che la proposta riguardava solo Inghilterra e Galles.