Gaffe clamorosa di Google: etichetta come «gorilla» due persone di colore
Erano due persone di colore, ma una applicazione di Google le ha etichettate come «gorilla». Quando l’incidente è stato scoperto, il colosso del web si è immediatamente scusato, spiegando che non si trattava di uno scivolone a sfondo razzista, ma di un problema legato ai malfunzionamenti del sistema.
Un software imperfetto
A far emergere il caso è stato il programmatore informatico Jacky Alcine, protagonista dello scatto insieme a un’amica. L’uomo ha denunciato l’accaduto via Twitter e ricevuto le scuse di Big G. È stato il chief social architect di Google, Yonatan Zunger, a spiegare che molto lavoro rimane da fare per perfezionare il software “Foto”, la piattaforma per archiviare immagini che usa un sistema di riconoscimento ed etichettatura automatico per la catalogazione. Nel frattempo, però, la compagnia ha fatto sapere di aver eliminato l’etichetta «gorilla» dalla App.
Google ci ricasca
Il sistema, per stessa ammissione di Zunger, non funziona ancora bene: «Abbiamo avuto problemi con persone di tutte le razze etichettate come cani», ha spiegato il manager, mentre alcuni blog nelle scorse settimane avevano sollevato il caso dei cani che spesso finiscono etichettati come cavalli. Per la casa di Mountain View, però, non si tratta del primo incidente classificabile come razzista: a maggio la società aveva dovuto scusarsi per le sue “Mappe”, dopo la scoperta che ricerche con termini razzisti e offensivi nei confronti degli afroamericani indirizzavano gli utenti alla Casa Bianca.