Fmi da suicidio: all’Italia occorrono 20 anni per tornare ai livelli pre-crisi
«Senza una significativa accelerazione della crescita, ci vorranno 10 anni alla Spagna e quasi 20 anni a Portogallo e Italia per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi». È decisamente allarmante la previsione – contenuta nell’Article IV, dedicato all’area euro – del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che poi sottolinea che la disoccupazione nell’area euro è «alta» e che «probabilmente lo resterà per del tempo».
Il Fmi ci accomuna al Portogallo e al di sotto della Spagna
Una vera doccia gelata, questa del Fmi, che raffredda l’ottimismo sfoderato in questi ultimi tempi non solo dal governo ma anche da organismi terzi o sovranazionali concordi nel sostenere che il peggio è ormai passato e che si incomincia ad intravedere una luce in fondo al tunnel della crisi. Vedremo ora come reagirà il governo Renzi a fronte del fosco scenario tracciato dall’organismo presieduto da Christine Lagarde. se passerà dalle parole ai fatti sulla riduzione delle tasse o se invece prevarrà la sinistra interna del Pd. Ma non c’è solo la situazione dell’Italia nell’Article IV. Il Fmi si rivolge infatti all’intera area euro, cui chiede «di usare, se necessario, tutti gli strumenti disponibili per gestire i rischi di contagio che potrebbero partire dalla Grecia».
La Grecia resta «fonte di incertezza»
Atene – evidenzia l’analisi – resta «fonte di incertezza», ragione per cui occorre «gestire il potenziale contagio dalla Grecia» con «azioni tempestive ed efficaci». Per il Fmi devono essere le istituzioni politiche a dover gestire i rischi di contagio utilizzando «l’intero arsenale di strumenti disponibili». Ma una parte assolutamente rilevante spetta alla Bce di Mario Draghi che «deve assicurarsi che le banche continuino ad avere accesso a un’ampia liquidità».