Le case continuano a svalutarsi. Il Codacons: «Colpa delle banche»
Continuano a svalutarsi le case degli italiani. Lo rivela l’Istat, con il suo rapporto sull’indice dei prezzi delle abitazioni nel primo trimestre 2015. Dallo studio emerge che le case valgono il 3,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014 e lo 0,7% in meno rispetto al trimestre precedente. Ma se si prendono in considerazione i dati del 2010 si arriva a meno 13,7%.
La casa di proprietà vale il 18,6% in meno
Sono soprattutto le case esistenti, quelle insomma di cui siamo già proprietari, che perdono valore: considerando l’ultimo quinquennio, il loro prezzo è sceso del 18,6%. Calano – ma assai meno – anche le nuove abitazioni, per le quali si registra un abbassamento dei costi dell’1,5%. Il 2015, dunque, «si apre con una conferma della tendenza al ribasso dei prezzi delle abitazioni in atto da più di tre anni», ha commentato l’Istat, chiarendo che l’unica novità è il fatto che nel primo trimestre di quest’anno i prezzi delle abitazioni nuove registrano un calo un po’ superiore a quello delle abitazioni esistenti: meno 1% contro meno 0,5%.
La responsabilità delle banche
A determinare la diminuzione dei prezzi e quindi la perdita di valore è, secondo il Codacons, «il crollo nelle erogazioni dei mutui alle famiglie da parte delle banche». L’associazione dei consumatori, commentando i dati Istat, ha ricordato che «negli ultimi anni i mutui per acquisto di abitazioni concessi dagli istituti di credito solo calati del 72%, passando dai 62,7 miliardi di euro del 2007 ai 17,6 miliardi di euro del 2013». «Proprio il crollo delle erogazioni di mutui ha portato a una forte riduzione delle compravendite con conseguenze sui prezzi delle abitazioni, in netto calo negli ultimi anni», ha proseguito il Codacons, sottolineando che se anche «nell’ultimo periodo si è registrata una lieve inversione di tendenza» questa «appare del tutto insufficiente a far riprendere il mercato immobiliare». Una situazione di cui fanno le spese soprattutto «le giovani coppie, i single o chi – ha ricordato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – non dispone di garanzie sempre più elevate richieste dalle banche».