Adele Brunitto, studentessa record, laurea a 21 anni: è già un cervello in fuga

23 Lug 2015 18:27 - di Antonio Marras

Ha 21 anni e già una laurea specialistica in tasca. La sua valigia è pronta: a settembre partirà per gli States per fare uno stage all’ambasciata italiana di Washington (“speriamo”) o, “mal che vada”, un master in business e management internazionale. È una ragazza da record Adele Brunitto, che oggi ha conseguito il titolo di dottoressa magistrale all’università Luiss di Roma. La più giovane nelle storia dell’ateneo, tra le più giovani di tutta Italia. Eppure, nonostante la giovanissima età, Adele ha le idee ben chiare sul suo futuro, che non sarà in Italia. Un altro cervello in fuga, dunque, ma “a metà”: «Il mio sogno nel cassetto è intraprendere la carriera diplomatica – racconta Adele – per questo a settembre chiederò di fare uno stage all’ambasciata italiana di Washington». Adele vuole vivere e lavorare all’estero, ma sempre con l’Italia nel cuore: «È la mia terra, il legame affettivo rimarrà sempre», ammette. Negli Stati Uniti la neo dottoressa, originaria di Aversa (Caserta), ha già vissuto per sei anni. «Avevo 10 anni quando, per motivi lavorativi, la mia famiglia si è trasferita lì. Ho frequentato la scuola superiore nel Maryland e mi sono diplomata a 16 anni». Una carriera scolastica da guinness dei primati: «Ho cominciato la prima elementare in Italia con un anno di anticipo e la scuola superiore l’ho terminata presto: grazie ai crediti e ai meriti maturati ho potuto svolgere due anni in uno».

Adele Brunitto parla anche cinese

Diploma a 16 anni, laurea triennale in Economics & Business in lingua inglese a 19, laurea magistrale in International Management a 21. Un curriculum di tutto rispetto, che oggi è stato coronato da un 110 e lode. E anche se ora sarebbe meritato, Adele di riposo non ne vuole sentir parlare: «Riposo è una parola che non conosco”, scherza. In attesa che arrivi settembre (“il biglietto per l’America l’ho già comprato”), si dedicherà al perfezionamento dello studio delle lingue. Oltre all’inglese, conosce bene lo spagnolo e sta imparando anche il cinese: «Ho vissuto un mese in Cina, ora vorrei migliorare la conoscenza di questa lingua». Una vita tutta all’insegna della globalità quella di Adele: «Ma sono contenta – conclude – di aver conseguito la laurea in Italia. La preparazione accademica delle nostre università è molto alta, rispetto a quella che si riceve in altri Paesi. Anche se manca l’aspetto pratico. I nostri atenei dovrebbero garantire più tirocini ai loro studenti. Serve un raccordo con il mondo del lavoro». Quel che è certo è che Adele ce la metterà tutta per traghettare il suo bagaglio teorico-culturale nella vita pratica lavorativa. E, visti i risultati finora ottenuti, potrebbe quasi essere un gioco da ragazzi.

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