Addio Crocetta: anche il Pd lo sfiducia. Dal Governatore reazione isterica
La prima è stata Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd: «Non è questione di andare a vedere intercettazioni o non intercettazioni: dopo le parole di Manfredi Borsellino la situazione in Sicilia è diventata insostenibile». Ma poi per tutta la giornata di ieri le dichiarazioni degli esponenti dei vertici del Partito democratico si sono susseguite in un crescendo di accuse sempre più pesanti contro il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta.
La situazione in Sicilia è diventata insostenibile, dice la Serracchiani
Alla stoccata finale ci ha pensato il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini. Parole nette, le sue: «A prescindere dalla telefonata falsa, perché ci atteniamo a quanto ha detto la Procura, quello che emerge è un quadro inquietante di relazioni complicate e pericolose del cerchio magico del governatore. Relazioni che peraltro il nostro segretario regionale, Fausto Raciti, aveva già ampiamente denunciato a suo tempo».
Crocetta ormai abbandonato da tutti: la sua avventura è finita
Ma non è finito qui. Perché da Napoli, dove era andato con il ministro della giustizia Andrea Orlando, il presidente Orfini non si è sottratto nemmeno alle domande dirette dei cronisti: «La sfiducia al governatore Crocetta? Quando dico che bisogna valutare ogni scenario intendo proprio questo». E con questo Matteo Orfini ha lasciato la palla nelle mani del segretario del Pd siciliano, spiegando: «È lui, il segretario regionale che non esclude nessuno scenario in Sicilia, ovviamente in stretto rapporto con Roma». L’avventura del governatore Rosario Crocetta sembrerebbe cosi arrivata al capolinea, a prescindere da quella intercettazione con il medico Matteo Tutino pubblicata dall’Espresso, con parole di morte contro Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo. La procura di Palermo ha smentito quella intercettazione fra Turino e Crocetta. Ma per il Partito democratico non è importante solo quella telefonata. E dalla direzione di Roma sembrano decisi ad andare uno in fondo, si legge su “Il Corriere della Sera”.