Ventimiglia, al via lo “sgombero” tra tensione e polemiche. E ora?

16 Giu 2015 11:20 - di Giulia Melodia

Ventimiglia, epicentro dell’inferno immigrazione. O meglio, punto di snodo del problema, lasciato a ristagnare lì per giorni. In queste ore, poi, la decisione dello sgombero dei profughi, ammassati da giorni al confine con la Francia di Ponte san Ludovico, lungo l’Aurelia. L’operazione, condotta da carabinieri e polizia, è cominciata poco prima delle otto del mattino e ha registrato diversi momenti di tensione quando all’inizio dell’intervento degli agenti, alcuni migranti hanno opposto resistenza passiva impedendo il regolare svolgimento dei lavori di evacuazione. Al momento la situazione sembra essere tornata tranquilla. I profughi vengono fatti salire sui bus della Croce Rossa per essere poi trasferiti alla stazione di Ventimiglia.

Ventimiglia, al via lo sgombero

Dunque, dopo il muro contro muro tra Francia e Italia dei giorni scorsi, e il monito renziano del «faremo da soli, ma sarebbe una grande sconfitta per l’Europa», qualcosa comincia a muoversi. Lo sgombero arriva dopo giorni di assedio in cui decine di profughi, provenienti dall’Africa e che intendevano raggiungere i propri parenti in Francia, si erano asserragliati su alcune aiuole nei pressi della frontiera con la Francia: non volevano assolutamente andarsene, ma dopo una serrata trattativa, portata avanti anche attraverso l’intervento degli intermediari culturali,gli occupanti “clandestini” hanno acconsentito di lasciare il presidio. La situazione era arrivata al culmine, fino al limite del gestibile, tanto che bastava poco per provocare incidenti seri.

Sgombero Ventimiglia, il commento di Alfano

Intanto, mentre tutte le forze politiche hanno invocato un piano per gestire l’emergenza umanitaria dei migranti e chiesto la verifica effettiva del rispetto del Trattati di Schengen, Alfano arrivato a Lussemburgo al consiglio Ue ha argomentato sulla spinosa questione immigrazione dicendo che «la scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa ed è la prova che i migranti  non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa». Aggiungendo poi: «È esattamente dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento – ha affermato il titolare del Viminale –. Credo che quelle immagini siano davvero un pugno negli occhi di chi non vuol vedere». E ancora: «Siamo qui per lavorare, per evitare la bancarotta dell’Europa» sulla questione immigrazione, ha ribadito Alfano a Lussemburgo, tornando sulla richiesta dì’intervento fermo e deciso della Ue che, finora, ha lasciato l’Italia in balia di se stessa e di un problema ormai trasformatosi in dramma incontrollabile.

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