Svolta nelle indagini sul ragazzo caduto dall’hotel: Dna sotto le unghie
Forse una svolta nelle indagini sullo studente morto in gita scolastica: sotto le unghie di Domenico Maurantonio, lo studente padovano che lo scorso 10 maggio è volato dal quinto piano dell’hotel di Milano dove era in gita con la classe, sarebbero stati rilevati residui di Dna da analizzare. Lo si è appreso in relazione agli accertamenti medici. I residui di Dna – scarsi pare – dovranno comunque essere analizzati dai consulenti nominati dal pm Claudio Gittardi, che coordina le indagini condotte dalla Squadra mobile di Milano, e comparati con altro materiale biologico raccolto nel corso dell’inchiesta. La presenza di tracce di Dna sotto le unghie del ragazzo, tra l’altro, andrà anche messa in relazione al quadro delle indagini e alla ricostruzione della dinamica di quanto accaduto. Nell’ambito degli accertamenti, inoltre, si stanno cercando anche eventuali tracce di Dna su alcuni lividi che il giovane aveva su un braccio quando è volato giù dalla finestra. Gli accertamenti medico-legali, inoltre, quando confluiranno in una prima relazione parziale firmata da tutti e tre i consulenti, potranno anche meglio chiarire l’orario della morte del giovane che per ora è compreso in una fascia che va dalle 5,30 alle 7 del mattino. E ciò anche attraverso l’analisi relativa alla probabile ultima assunzione di alcol da parte del ragazzo, alcol non smaltito e ancora presente nello stomaco.
Domenico, il ragazzo precipitato, non avrebbe assunto droghe
Dopo il deposito della relazione parziale, gli inquirenti lavoreranno anche per ricostruire con esattezza la dinamica della caduta dalla finestra del quinto pianto dell’hotel. Allo stato, è certo che in quel corridoio dell’albergo nessuno degli altri ospiti presenti abbia sentito urla o confusione. In ogni caso, non si esclude nemmeno, al momento, l’ipotesi della colluttazione come quella dello scherzo finito in tragedia. Gli investigatori indagano in primo luogo su comportamenti anomali da parte del ragazzo o di alcuni compagni di classe nel corso della nottata e diversi particolari restano ancora da chiarire. Domenico però avrebbe avuto nello stomaco una maggiore presenza di alcol rispetto a quella rilevata nel sangue. Lo si è appreso in relazione agli accertamenti medici che avrebbero parimenti escluso tracce di droghe. Allo stato i consulenti Giulio Giovannetti, Luca Sironi e Marzio Capra, che stanno conducendo gli accertamenti medico-legali, tossicologici e genetici, non hanno ancora depositato in Procura la loro prima relazione parziale sugli esami condotti e dovrebbero farlo nei prossimi giorni. Da quanto si è saputo, però, gli accertamenti, ancora parziali e non confluiti nella relazione, indicherebbero che nello stomaco di Domenico sarebbe stata trovata una quantità di alcol maggiore rispetto a quella rilevata nel sangue (che sarebbe di un grammo per litro di sangue). Stando a questi primi esiti, Domenico potrebbe dunque aver bevuto alcol fino a poco prima di morire (la morte sarebbe avvenuta tra le 5,30 e le 7 del mattino) e per questo una parte della sostanza non era stata ancora smaltita dallo stomaco.